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“Vaccino a tutti gli europei entro fine estate”. La sparata del commissario Ue

by Cristina Gauri
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Thierry Breton vaccino

Roma, 15 feb –  Il commissario europeo, Thierry Breton, alla guida della Task force europea per il rafforzamento della capacità produttiva dei vaccini, fissa come incredibile obiettivo di praticare il vaccino a «tutti i cittadini europei che lo vorranno» entro l’estate. Lo ha reso noto in un’intervista all’emittente francese BFM-TV. «Mi assumo l’impegno di fare il massimo per raggiungere questo obiettivo», ha assicurato, restando comunque prudente. «In un’impresa – ha detto – non si è mai sicuri al 100%». 

Lo aveva ribadito, il 10 febbraio, anche la von der Leyen, parlando alla plenaria del Parlamento europeo sullo stato di avanzamento della strategia di vaccinazione COVID-19 dell’Ue. «Da dicembre in Europa sono state distribuite in totale 26 milioni di dosi di vaccino. Oltre 17 milioni di persone hanno ricevuto la vaccinazione. E lavoreremo il più duramente possibile per raggiungere il nostro grande obiettivo, ovvero vaccinare il 70% della popolazione adulta europea entro la fine dell’estate».

Non è andato tutto per il verso giusto

Tuttavia, la presidente della Commissione europea ci era andata più cauta di Breton, facendo sapere che «oggi non siamo dove vogliamo essere nella lotta al virus. Siamo arrivati ​​in ritardo nel concedere l’autorizzazione. Eravamo troppo ottimisti riguardo alla produzione di massa. E forse abbiamo anche dato per scontato che le dosi ordinate sarebbero arrivate in tempo. Dobbiamo chiederci perché e quali lezioni possiamo trarne». Prosegue la von der Leyen: «Quasi ogni giorno sentiamo notizie di diverse varianti e di quanto siano contagiose. Non abbiamo ancora il quadro completo dell’efficacia dei trattamenti e del vaccino su nuovi ceppi. Ma sappiamo che queste varianti continueranno ad emergere.

Quasi un miliardo di euro per vaccinare il terzo mondo

Obiettivo ambizioso, quello di Bruxelles, a cui se ne affianca un altro: facilitare «L’accesso ai vaccini per i paesi a basso e medio reddito», creando Covax, «lo strumento in cui i paesi ad alto reddito possono finanziare l’accesso ai vaccini per i paesi a basso e medio reddito». Uno slancio di solidarietà che ci costerà «850 milioni di euro, rendendoci uno dei maggiori contributori», iniziando «a fornire vaccini a partire da questo mese».

Cristina Gauri

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Pro Memoria 15 Febbraio 2021 - 4:58

Per il bene di tutti, bisognerebbe augurarsi che non somministrino ancora farmaci di cui non si conosce l’effetto immunizzante e/o di prevenzione del contagio.
Qui ci sono le schede tecniche redatte da AIFA per Pfizer, Moderna e AstraZeneca (insieme alle FAQ): https://www.pro-memoria.info/riassunto-delle-caratteristiche-dei-prodotti-pfizer-moderna-e-astrazeneca-documenti-aifa/
Qui quelle redatte da EMA: https://www.pro-memoria.info/summary-of-characteristics-of-pfizer-moderna-and-astrazeneca-products-ema-documents/

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