Roma, 23 gen – L’Italia è una Repubblica fondata sull’avidità: ne è evidentemente convinta Michela Murgia, intervistata da Lilli Gruber nel salottino buono di La7 a proposito della recente crisi di governo. L’inventrice del fascistometro ha infatti dichiarato: «Io sono ottimista, ma non perché mi fidi del senso di responsabilità dei parlamentari. Io conto su due cose: da un lato c’è la voglia di non far emergere l’avidità della destra, dall’altro lato c’è l’avidità personale dei parlamentari che non vogliono perdere la sedia. Confido nella loro avidità per gestire questa situazione con la massima stabilità».
La Murgia conta sull’avidità dei parlamentari di sinistra
La Murgia, quindi, tira un sospiro di sollievo al pensiero di un sistema parlamentare ridotto solo al concetto del rimanere avvinghiati alla poltrona. Pur di non tornare alle urne – che vedrebbero, con tutta probabilità, il prevalere del centrodestra – preferisce fare affidamento sulla peggiore delle inclinazioni che si possano riferire ad un politico. Eleva la bramosia a pregio, in virtù dell’esigenza di tenere fuori dai giochi Meloni & co.
Almeno è sincera
Gliene va dato atto, è da ammirare la sua sincerità. Non lo nascondono nemmeno più, direbbe qualcuno. Fatto sta che il discorsetto della Murgia, solito peana di antipatia pregiudiziale verso la destra, trova il modo di passa sopra il caos sanitario, la crisi economica, la condizione sociale sempre più precaria degli italiani. Non tiene conto di un governo paralizzato su tutto, inerte, su un piano vaccinale arenato praticamente ancor prima di partire, su misure economiche insufficienti e solo annunciate, e va a parare nella solita solfa del «va tutto bene purché non vada al governo la destra».
Cristina Gauri
1 commento
Vorrei vedere l’atteggiamento di questi personaggi a parti invertite, lo so! “apriti cielo!” però nel caso, anche se sbagliato se lo meritano visto che il gioco sporco lo hanno iniziato loro.