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Verona, revocata la cittadinanza a Saviano. E il nientologo si indigna

by Alessandro Della Guglia
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Saviano, Verona

Roma, 24 dic – E’ ufficiale, Verona ha revocato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Il consiglio comunale della città veneta ha infatti tolto il riconoscimento allo scrittore partenopeo, approvando la proposta presentata un anno fa dal consigliere leghista Alberto Zelger. Nonostante lo stucchevole piantino della sinistra locale, “Saviano è preso di mira per avere criticato anche aspramente Salvini”, la proposta è stata sottoscritta da 10 consiglieri comunali e approvata con 20 voti a favore, a fronte di 7 astenuti e un solo contrario. Chiaro che le uscite di Saviano, anche offensive, nei confronti del leader della Lega e di Giorgia Meloni, non sono affatto piaciute agli esponenti veronesi del centrodestra.

Verona revoca la cittadinanza a Saviano, ecco perché

Non a caso il consigliere Zelger ha motivato la sua proposta con gli inopportuni elogi di Saviano a Carola Rackete, nonché le ripetute espressioni di disprezzo contro l’ex ministro Matteo Salvini con frasi calunniose” e il fatto di “essersi schierato a favore del sindaco di Riace”. Ma tra le motivazioni della delibera di revoca della cittadinanza onoraria si legge pure “il mancato ringraziamento di Saviano al Comune di Verona e il fatto di non avere mai manifestato la volontà di venire a ritirarla”. Ben poca gratitudine mostrata, insomma.

Piuttosto netto anche il giudizio di Ciro Maschio, presidente del Consiglio comunale e parlamentare di Fratelli d’Italia: “Nel 2008 appoggiai la concessione della cittadinanza onoraria. In questi anni non vi è stato, comunque, nessun rapporto fra Saviano e la città ed abbiamo assistito ad una escalation imbarazzante, a una serie di offese senza contraddittorio a più soggetti: non soltanto i politici. Non è più un simbolo della lotta alla mafia, ma un commentatore politico. Saviano – dice Maschio – ha scelto una via diversa da quella del 2008 che portò a quella cittadinanza onoraria. Ricordo le querele per diffamazione presentate dai commercialisti e dal sindacato di Polizia. Nessuno metta in discussione l’impegno della città di Verona e della Municipalità contro la malavita organizzata”.

Saviano si lamenta così

Ma come avrà preso Saviano la decisione del comune di Verona? Male, lagnandosi così su Instagram: “Questo provvedimento non riguarda solo me, ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito. Un’ideologia che vuole ottundere il pensiero critico e mettere al bando ogni ragionamento e proposta su temi controversi”. E lui rappresenterebbe una “spinta contraria al pensiero unico”? Simpatico, senza dubbio ci siamo persi qualche passaggio, perché a noi finora ci era parso proprio un illustre bardo del pensiero dominante.

Alessandro Della Guglia

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2 comments

Michele A. 24 Dicembre 2020 - 4:58

E’ soltanto un guappo di cartone, una nullità: ed ora mettiamolo nel dimenticatoio. Amen!

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Sergio Pacillo 25 Dicembre 2020 - 9:59

Stando alle motivazioni, mi sembra molto opportuno e giusto.

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