Catania, 22 dic – C’è un pitone a Catania. Nella popolosa metropoli siciliana è accaduto ieri un fatto alquanto singolare e dal sapore decisamente esotico, per quanto apparentemente incredibile. Un pitone reale è stato infatti trovato in un tombino del centro storico. Se il rettile appartenesse alla fauna autoctona italiana, la notizia sarebbe ovviamente passata inosservata. Invece parliamo di un grosso serpente diffuso in Asia, Oceania e in particolare in Africa, ma del tutto assente in Europa.
Un mansueto pitone a Catania
Nella realtà dei fatti il rettile ritrovato nella città etnea, di circa un metro e venti, nonostante l’agitazione si è mostrato adattato all’uomo quando i veterinari dell’ ASP e i vigili del fuoco sono intervenuti sul posto. Da questo si è dedotto il probabile abbandono dell’animale, già addomesticato da parte di qualcuno. Il pitone è stato trovato comunque in ottima salute, perché con tutta probabilità tra i canali di scolo di fognatura ha trovato di che cibarsi.
Pitone reale, cosa prevede la legge
Va precisato poi che il pitone reale è tutelato dalla Convenzione Internazionale Cities. Commercio e detenzione di questo rettile sono consentiti però in presenza di appositi certificati. In Italia la legge 150 del 1992 ha incluso i pitoni nella lista degli animali non pericolosi e con possibilità di possesso domestico purché dichiarato. L’animale, recuperato, è stato consegnato al bioparco di Carini. Si stima che ogni anno, in Italia, migliaia di esemplari esotici o non appartenenti alla fauna nostrana vengano importati secondo le norme.
Rimane, in ogni il caso, da attenzionare in modo continuo la gestione della detenzione e del censimento di questi animali Nel caso di specie il pitone ritrovato è stato posto sotto sequestro e adesso verrà affidato al Bioparco di Carini, nei pressi di Palermo. Intanto sono in corso le indagini per individuare il responsabile dell’abbandono del rettine e per comprendere se lo stesso possa essere in possesso della necessaria documentazione per detenere un tale serpente.
Rosario Lanzafame