Roma, 17 dic – “L’Italia rinasce con un fiore”. E’ questo lo slogan dello spot del governo che servirà a spiegare agli italiani la bontà del vaccino. Il simbolo della primula è stato ideato dall’architetto Stefano Boeri (fratello dell’ex presidente Inps Tito) su richiesta del commissario straordinario dell’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri. “Insieme ad un team di consulenti e a titolo gratuito abbiamo ideato e sviluppato il concept architettonico e comunicativo alla base della campagna di vaccinazione anti Covid-19″ spiega sul proprio sito lo stesso Boeri.
Boeri ci “regala” una campagna low cost
Insomma l’ideatore del Bosco Verticale (nonché militante di estrema sinistra negli anni ’70 e più di recente assessore in quota Pd) ha deciso di fare questo regalo all’Italia, offrendo di tasca sua “una proposta di comunicazione integrata che comprende tre elementi: il logo della campagna nelle sue varie forme; il progetto dei padiglioni temporanei da destinare alla somministrazione del vaccino nelle principali piazze italiane; e un totem informativo mobile da allestire nei luoghi pubblici”.
Dice il proverbio che a caval donato non si guarda in bocca. Certo però che un archistar come Boeri poteva anche sforzarsi un pochino di più. Non tanto per l’ormai celebre primula “simbolo di serenità e rigenerazione” che a molti ricorda il fiore petaloso della Lorenzin, quanto per lo spot video di lancio della campagna, chiaramente fatto a tempo perso e palesemente copiato da un altro video.
Il video “L’Italia rinasce con un fiore”
A realizzare il video è stata la casa di produzione milanese “The Blink Fish”, che solitamente produce spot di alto livello come questo. Per la campagna di vaccinazione invece si sono limitati a scopiazzare uno dei video più famosi dell’internet, “Watchover of Turkey” di Leonardo Dalessandri.
Ecco il video originale copiato da Boeri
Lo spot del governo per il vaccino è scopiazzato
Stiamo parlando di quello che è stato votato come miglior video del mondo nel 2014, realizzato dal videomaker parmigiano Leonardo Dalessandri. Un modo di fare video editing, soprattutto nello stile delle transizioni delle immagini, che è diventato un modello mondiale negli ultimi 5 anni. Un conto però è ispirarsi, un altro è copiare. E allora il celeberrimo team di Boeri – considerando l’importanza del lavoro per il governo – poteva quantomeno scegliere un brano diverso da Experience di Ludovico Einaudi per lo spot. E oltre a cambiare musica poteva anche evitare di copiare (male) il video di Dalessandri nei primi trenta secondi.
Nella seconda parte dello spot poi, tra le immagini grafiche statiche dei padiglioni e lo stivale con i fiorellini che spuntano, la sensazione è quella di aver buttato qualcosa lì tanto per farlo. Anche perché le produzioni video di Blink Fish normalmente sono di un livello superiore. E invece qui per fare la marchetta (aggratise) all’archistar Boeri il governo si accontenta di un lavoro di scarsa qualità.
Davide Di Stefano