Milano, 14 dic – Tragedia sfiorata per una 28enne residente a Milano aggredita dal convivente marocchino: l’uomo, a causa di una forma patologica di gelosia, aveva tentato di bruciarla viva cospargendola di benzina. Il tentativo è fortunatamente fallito e per l’immigrato, un 32enne con numerosi precedenti penali alle spalle, si sono aperte le porte del carcere. Le accuse sono di rapina aggravata e maltrattamenti in famiglia. Lo riferisce MilanoToday.
Le operazioni di fermo sono state condotte dal Nucleo radiomobile di Milano. Le forze dell’ordine sono intervenute alle prime luci dell’alba di giovedì 11 dicembre, facendo irruzione nell’appartamento dove viveva la coppia, situato in zona Rogoredo. L’operazione è scattata in seguito all’ennesima, atroce violenza compiuta nei suoi confronti dal marocchino, culminata nel tentativo di darle fuoco con della benzina.
Una lunga serie di violenze
La 28enne ha riferito ai carabinieri di essere stata più volte oggetto di violenze efferate da parte dell’uomo – già sottoposto a obbligo di firma per altri reati – che diveniva preda di raptus di gelosia ingiustificata. Fino a quel momento il terrore di rimanere vittima di ritorsioni ancora peggiori delle violenze subite aveva trattenuto la ragazza dal denunciarlo alle forze dell’ordine.
Cosparsa di benzina dal convivente marocchino
Dal racconto della convivente sono emersi gli agghiaccianti particolari dell’aggressione: il marocchino prima l’avrebbe picchiata selvaggiamente in seguito all’ennesima crisi di gelosia, e al culmine della lite l’avrebbe cosparsa della benzina contenuta in una bottiglia di plastica, con l’intenzione di darle fuoco con la fiamma di un accendino. Solo la strenua difesa della vittima ha potuto evitare il dramma.
Un vicino ha allertato i carabinieri
Nel corso delle operazioni di fermo i militari dell’Arma sono riusciti a recuperare accendino, bottiglia con la benzina e il cellulare che il marocchino aveva sequestrato alla donna nel corso dell’aggressione, per impedirle di allertare i soccorsi. E’ stato infatti un vicino a chiamare le forze dell’ordine allarmato dalle urla che provenivano dall’appartamento confinante.
Cristina Gauri
3 comments
Avanti così e possiamo davvero cominciare ad analizzare la possibilità di chiudere le carceri e riaprire i manicomi…, all’ aperto e al chiuso. Non senza professionalità, se non altro per rispetto del mistero che accompagna la vita umana. Ma non ne siamo capaci…, atei ed illuministi dominano.
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(BoldrinA)
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