Roma, 16 nov – E’ stato siglato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa tra la Direzione Generale di Archeologia e Musei siriana e l’Associazione dell’Industria della Pietra russa, la quale metterà a disposizione i suoi esperti e specialisti per ristrutturare l’Arco di Trionfo che si trova nell’antica città di Palmira. L’accordo, firmato da Nazhir Awad per la Siria e Dmitri Mediantsev per la Russia, stabilisce che entrambe le parti cooperino in tutti gli aspetti relativi al recupero e al restauro del monumento. Per l’occasione il ministro della Cultura siriano, Lubana Meshaweh, ha incontrato la delegazione russa, guidata dalla direttrice del progetto Natalia Slovova, e ha sottolineato che il memorandum d’intesa esprime il desiderio comune di rafforzare le relazioni culturali tra i due paesi.
E’ stato inoltre elogiato il progetto di documentazione tridimensionale dei monumenti archeologici siriani che viene portato avanti da esperti della Federazione Russa in accordo con la volontà del ministero della Cultura della Repubblica araba di digitalizzare il patrimonio materiale e immateriale della Siria. Prima di cominciare i lavori sarà necessario completare tutta la documentazione, in accordo con gli standard tecnici e archeologici mondiali.
Una mirabile opera romana
L’Arco di Trionfo (o Arco Monumentale) fu costruito dall’imperatore romano Settimio Severo tra la fine del II e l’inizio del III secolo dopo Cristo, quando la Siria era una provincia dell’Impero Romano. Il monumento era composto da una grande struttura ad arco che congiungeva il tratto centrale e il tratto orientale del grande colonnato che attraversa la città di Palmira, una delle più importanti di tutta la Siria nei tempi antichi. Ristrutturato negli anni ’30, è poi stato quasi completamente distrutto dai terroristi dell’Isis nel 2015 durante la loro occupazione della città. Successivamente nel marzo 2017 la città venne riconquistata, dopo una dura battaglia, dall’esercito regolare siriano fedele a Bashar al-Assad con il fondamentale aiuto di truppe russe.
Lorenzo Berti