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Roma, 23 ott – Partirà domani, sabato 24 ottobre, e coinvolgerà oltre cento piazze in tutta Italia, la raccolta firme per la proposta di legge del Reddito Nazionale di Natalità, che prevede aiuti consistenti per i bambini italiani. Una proposta di 500 euro al mese, dalla nascita fino all’età dell’obbligo scolastico, ovvero fino ai 16 anni, per ogni nato italiano che abbia almeno un genitore a sua volta nato italiano. “Il crollo delle nascite è la vera emergenza in Italia“, spiega il comitato promotore dell’iniziativa. “In soli dieci anni siamo passati dai 570 mila nuovi nati del 2009 ai 420 mila del 2019 (peggior dato dal 1861). Di questi solo 349 mila sono nati da genitori italiani, il resto da stranieri residenti in Italia. Nel 2020 e nel 2021, anche a causa della pandemia, è previsto un ulteriore crollo”.
No alla sostituzione etnica
Il rischio “estinzione” o di “sostituzione etnica” non è dunque solo propaganda sovranista. “La denatalità, unita all’invecchiamento della popolazione e ai flussi migratori, condurrà il popolo italiano all’estinzione in pochi decenni. La tendenza e i numeri parlano chiaro. Per questo bisogna cambiare rotta adesso, prima che sia troppo tardi”. Per accedere al Reddito Nazionale di Natalità il limite Isee è di 50 mila euro. “Vogliamo limiti molto alti perché all’Italia servono molti figli, indipendentemente dal reddito di chi li genera. Il limite di bambini per ogni nucleo familiare che potranno accedere al RNN è 4. Si riceverà una carta su cui ci sono 500 euro da spendere nell’arco di un mese”.
Solo per gli italiani
La misura è rivolta solo alle famiglie italiane. “Il Reddito Nazionale di Natalità è una misura con un obiettivo specifico: far risalire il tasso demografico del popolo italiano”, spiega sempre il comitato promotore in una nota. “Gli immigrati hanno un tasso demografico anche troppo alto, non hanno bisogno di ulteriori aiuti. Sono esclusi inoltre i genitori che vivono in baracche, abitazioni mobili o non allacciate alla rete fognaria ed elettrica, chi vive in strutture ricettive alberghiere o assistenziali con esclusione dei terremotati”. Nessun dubbio nemmeno su dove trovare le coperture finanziarie: “Dai miliardi spesi per l’immigrazione, da quelli spesi per salvare i banchieri e dall’attuale spesa sociale per la natalità, ad oggi del tutto insufficienti. Questo denaro, che verrebbe speso nel circuito economico nazionale – conclude la nota del coordinamento – servirebbe a far ripartire i consumi in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo”.
Davide Romano
13 comments
Iniziativa giusta, spero abbia seguito.
Ma di fatto andranno a pagare i soliti coglioni o chi ha creato disequilibrio? Fermo restando che non è la quantità di milioni di individui che fa la qualità e la ciclicità dei fenomeni non l’ha inventata l’uomo.
Fermare l’estinzione. Va bene.
Ma se poi si presenta una coppia di genitori di origini (esempio) cingalesi, filippini o senegalesi, con cittadinanza italiana a tutti gli effetti e tanto di documenti, timbri, firme, etc., con un figlio nato in Italia e – almeno a livello burocratico – italiano al 100%, cosa si fa? Gli si dice di no perché detto figlio è asiatico o africano? Sarebbe assolutamente illegale.
Inoltre, mi sembra si tenga poco in considerazione il fatto che sono proprio i nostri giovani uomini e le nostre giovani donne a non volere barattare la loro “libertà” (qualsiasi cosa possa significare) in cambio di un figlio e di una famiglia. Qui, il discorso va ben oltre l’offerta di denaro.
E poi, un’altra cosa essenziale da chiarire, secondo me, è la seguente: o si torna a parlare, seriamente e senza paura, di una ricostruzione della popolazione italica che sia fondata sulla famiglia dei popoli di razza bianca europea (anche di origini non strettamente italiche: albanesi, rumeni, danesi, etc., etc.) oppure si rischia, paradossalmente, di incentivare e sostenere la sostituzione etnica, dato che molte famiglie di origine extra-europea ma diventate italiane per via burocratica, si precipiterebbero a chiedere il sussidio avendone tutti i diritti proprio in quanto… “italiani”.
Non oso immaginare cosa accadrebbe se, nel frattempo, venisse approvato lo ius soli…………………
Condivido totalmente ciò che ha scritto Anton, vista la difficoltà di circoscrivere l’identità italica, ormai disgregata in molteplici rivoli, almeno che si possa mantenere l’integrità caucasica, anche comprendendo altre etnie che condividano la stessa matrice etnica. Comunque, vorrei aggiungere una chiosa, da decenni sento parlare, sia da destra che da sinistra, della necessità di mantenere il numero degli individui costante in tutte le zone del globo. A mio parere, questo è indice di stoltezza, il problema del sovraffollamento è la causa primaria del disagio dell’essere umano, che si trova concentrato in agglomerati urbani, ormai, totalmente invivibili, senza contare che, continuando a moltiplicarci senza freni, presto non avremo più risorse neppure nelle zone maggiormente evolute. Vorrei che s’iniziasse a parlare di contenimento demografico, mantenendo in ogni area geografica le caratteristiche morfologiche degli indigeni. Invece, noto con disappunto, che l’essere umano continua, pedissequamente, ad aderire alle teorie elaborate dalle èlite politico-economiche, che vivono, comunque, in luoghi ricchi di spazio e risorse, a discapito della massa sovraffollata in alveari di cemento. Se ritenete, che i nostri centri urbani siano oasi di pace e benessere, continuate pure a moltiplicarvi e, aderite, ad iniziative che sostengono il continuo incremento della specie; altrimenti, fermatevi a ragionare con la vostra testa, e vi accorgerete che certi messaggi sono altamente fuorvianti.
Ma voi siete tutti matti! Ma vi rendete conto delle considerazioni stupide che fate? Popolazione italica?! Avere difficoltà ad oggi accettare che ormai un luogo (uno stato) non ci appartiene ma siamo noi ad appartenere a quel luogo, è stupido. Uno nasce in un luogo ma questo non significa che non ne può appartenere ad un altro sposandone completamente storia, usanze, lingua. Ma smettetela con queste st******e da bambini viziati (questo giocattolo è mio! Gne gne).
La questione aiuto per le famiglie e per incentivare le nascite è un argomento sicuramente da affrontare ma senza le note della divisione razziale.
La Storia, il Credo, il Lavoro, la Passione, La Filosofia, ecc., applicate sopra e grazie (!) ad un territorio non vanno castrate, fermate e disperse “diluendo”. Pena rimanere con un cerino in mano. Pure spento. Un consiglio dal “matto” di turno: provi a studiare un po’ di più, risalendo alle origini e del perché di ciò che studia e scoprirà che questa “materia” non è propriamente un risultato universale… Ad iniziare dai tempi e dai modi. Auguri.
in italia per le caratteristiche del territorio
e per mantenere il livello di consumi a cui siamo abituati,
dovremmo essere circa 20 milioni:
perchè questa è la cifra che il nostro territorio può sostenere
senza impoverirsi nè distruggersi.
quindi la cosa più sensata sarebbe preoccuparsi della denatalità quando il numero di italiani arriva intorno a questa cifra,
da cui siamo ancora lontani:
per essere chiari,in italia abbiamo da decenni un tasso di riproduzione di circa 1,3 figli per donna…
tendenza che ci ha fatto calare senza troppo stress da oltre 60 milioni di persone
a meno di 50 milioni…
(se siamo tuttora 60 milioni è per gli immigrati,che italiani non sono)
e che nei prossimi venti o trenta,ci avrebbe riportato
ad una popolazione sostenibile a tempo indeterminato,per il nostro territorio.
ma posso anche essere d’accordo con questa iniziativa,
(e infatti la firmerò)
per cercare di correggere un ALTRO squilibrio,che è ben più grave:
l’invasione terzomondialista.
perchè quello che PROPRIO NON SI DOVEVA FARE,
era aprire le frontiere a cani e porci,
senza il minimo controllo e senza alcun riguardo per il volere degli autoctoni.
il primo dovere di un popolo…di uno stato decente anzi,è
MANTENERE LA PROPRIA CULTURA E IL PROPRIO BENESSERE:
benessere che è stato conquistato a caro prezzo in centinaia e centinaia di anni di lavoro,da parte
di tutti coloro che questo paese e questo stato hanno creato.
e il benessere del POPOLO ITALIANO (che NON sono gli ultimi arrivati,sia chiaro)
NON è sfondare di tasse le casse dello stato o sventrare il portafogli di qualche industriale senza scrupoli,
e nemmeno fare la vita del bauscia milanese inseguendo la grana,ma
è sentirsi A CASA PROPRIA:
..senza essere aggrediti appena fuori dalla porta di casa,da torme di immigrati che vengono qui a prendere E pretendere…e se ne sbattono di integrarsi.
ed è SENTIRSI SICURI,
in casa propria…sensazione che la maggioranza schiacciante degli italiani non prova più da un pezzo.
ed è pure STARCI COMODI E LARGHI,in casa propria:
cosa che avremmo raggiunto pian piano con il calo demografico…
perchè avrebbe regalato meno traffico,
una vita meno convulsa,
più case sfitte e libere (quindi meno care)
e più posti di lavoro per tutti:
perchè a paese invariato…se c’è meno gente a competere per i posti di lavoro,per le case,
per un posto macchina…
il lavoro lo trovi subito,
il posto macchina pure,
e la casa ad un costo ragionevole pure.
e quando ogni italiano
avrà un tetto sopra la testa…che non si porta via metà del suo reddito,e
la macchina parcheggiata in fila singola o che ci sta larga nel parcheggio,e
metà o meglio un terzo del traffico che gira adesso,e
molto meno stress perchè c’è meno gente dovunque,
e dulcis in fundo…
un lavoro sicuro e ragionevolmente pagato,
direi che vivremo tutti
MOLTO meglio…
tranne naturamente,lo stato,gli industriali e tutti coloro che vivono sfruttando la nostra corsa.
PENSIAMOCI,quando ci vien voglia di votare a sinistra…
Senta, Francesca, le considerazioni infantili le ha fatte lei, (le concedo la terza persona singolare come forma di rispetto, ben conscio che la sua età, denotata dalla scrittura fanciullesca, è quella di una millennial), stia tranquilla e non dia del pazzo a casaccio. Le provo a spiegare, (sempre che non sia, l’ennesima analfabeta funzionale), i suoi amici immigrati, alla cui categoria magari appartiene anche lei, sono proprio quelli che non apprendono: lingua in maniera soddisfacente, usanze, che invece tentano di piegare alle proprie, e, soprattutto, storia, visto che provengono da latitudini che spesso sono state in conflitto con la nostra civiltà. Ecco perché, io e Anton chiediamo, almeno, l’uniformità della pigmentazione, proprio per ovviare alle problematiche precedentemente illustrate. Ad ogni modo, credo che lei appartenga alla categoria degli ” Indottrinati “, visto che non ha, minimamente, preso in considerazione la parte conclusiva del mio discorso, riguardante la follia del continuare ad incrementare la popolazione globale. Capite solo ciò che vi fa comodo comprendere, venite subito presi dal livore e scrivete idiozie sull’onda emozionale, distribuendo patenti sulla base dei vostri preconcetti. Torni a leggere e commentare i suoi siti di riferimento per ” bambine viziate e viziose ” come lei e ci lasci dibattere senza ammorbarci con le sue stupidaggini.
E non solo una uniformità di pigmentazione ma anche e soprattutto una affinità di tipo culturale. Le razze esistono ed è giusto che sia così. Gli odiatori dell’umanità sono proprio quelli che, nella loro follìa, puntano a distruggere le differenze razziali col tentativo di assemblare il “grande ibrido”, la “razza unica planetaria”, l’homo novus delle “meravigliose sorti e progressive”… Il razzialista, invece, ama l’umanità, se ne interessa studiandone tipologie, spiritualità, storia e cultura. Riconosce che le differenze hanno un significato e che sono necessarie alla Vita. Non è solo una questione di pre-giudizio della pelle nera piuttosto che bianca o gialla.
Poi, come dice la signora (signorina?) Francesca, ci può stare che una persona nata in una determinata Nazione sposi storia e cultura di un’altra: infatti, tutti noi si è messo in evidenza proprio il fatto di appartenere alla grande famiglia dei popoli europei e che, al limite, una ricostruzione della popolazione italica possa anche essere compensata da un numero, certamente non illimitato, di persone provenienti da altri Paesi. Europei, ovviamente. Perché, come sosteneva anche il professore Giovanni Sartori: l’Europa non è il Brasile!
Io non credo che esista un problema di sovrappopolazione e penso che non ci si renda davvero conto del fatto che su questo pianeta, già si viva “tutti insieme”. Però, “tutti insieme”, non può e non deve significare, automaticamente, “tutti insieme, mescolati, nello stesso posto”. E’ già stato messo in evidenza, nei precedenti commenti, il fatto che il pianeta Terra sia un posto sufficientemente capace di sostenere un grande numero di persone (e anche di animali) grazie al fatto che esistano zone vastissime, poco popolate (non è certo il caso dell’Italia) e sicuramente utilizzate male perché, evidentemente, a qualcuno fa comodo che le cose vadano così.
Egregio, vogliamo riempire anche le zone poco popolate? A prescindere dalla questione costi e quindi reale vivibilità. ma come faranno poi a scappare in tanti per riuscire a respirare un po’ la vita selvatica?! Senza margini vitali, prima o poi è finita. E’ come andare sempre a 300 km orari limite della vettura… Chissà come mai vivono meglio, anche a fronte di errori, le nazioni a bassa densità? Non desideriamo vivere come a Calcutta, in carcere, o in certe periferie delle metropoli, o no? Diluiamo con villette e orto per tutti e si riempie molto di più.. Altrimenti, buon Eden verticale! Ma, e siamo sempre lì, sviluppo costosino e non da tutti gradito. Terra Zoo, no grazie. Per fortuna ci sono sempre meccanismi “ignoti e fatali” autoregolanti. In piccolo anche il coronavirus nato in Cina per motivi diametralmente opposti.
PS E lo spazio per gli output in crescendo degli umani, quale sarebbe? Non intendo solo i rifiuti, ovviamente.
Il pallone terra non è gonfiabile!!
Signor Fabio Crociato: in effetti, non essendo molto bravo a scrivere, rischio sempre di essere frainteso; il mio pensiero, però, non mi sembra poi troppo lontano dal vostro. Eccolo riassunto schematicamente:
1) La vita organica rappresenta solo una sottilissima pellicola che avvolge giusto uno strato estremamente superficiale della Terra. Pensare che questa pellicola – che letteralmente scompare dalla vista quando si sia giunti a una certa altitudine – sia in grado di apportare gravi danni a un pianeta che è molto più grande di quel che può sembrare, è a dir poco, ingenuo se non, addirittura, presuntuoso. Questo non vuole assolutamente dire che si possa essere liberi di sporcare, inquinare e devastare l’ambiente.
2) Infatti, la Terra non è un pezzo di roccia morta che ruota nello spazio ma un essere vivente che è perfettamente in grado di regolarsi da solo. E qualora la Terra decidesse, un giorno, di scrollarsi di dosso l’umanità e tutto quello che non le occorra più, non avremmo nessuna possibilità di contrastare questa decisione.
3) Proprio perché la Terra è in grado di regolarsi da sola, non esiste un problema sovrappopolazione. Si tratta solo di uno spauracchio (al motto di “contateli e moltiplicateli”) utilizzato come arma per imporre migrazioni di rimpiazzo e giustificare il controllo delle nascite (aborto, sterilizzazione di massa, propaganda omosessualista) in determinate aree del pianeta per gli sporchi interessi della mega finanza. I pazzoidi della “estinzione volontaria” sono giusto gli utili idioti di quella marmaglia.
4) Siamo perfettamente d’accordo riguardo la ciclicità della Vita: il fatto che, al momento, l’Europa attraversi una fase di inverno demografico, non rappresenta un problema dato che all’inverno, ciclicamente, subentra sempre la primavera. Ma quando io parlo di ricostruzione, ho in mente il declino della popolazione italica non solo dal punto di vista quantitativo ma soprattutto da quello qualitativo. Detta ricostruzione andrebbe operata su base etnico/razziale non solamente biologica ma culturale e spirituale.
L’argomento è interessantissimo ma complesso da trattare, però, non essendo questo un forum di discussione, è piuttosto difficile da seguire.
Il tuo è lo stesso ragionamento delle tribù seminomadi dei territori europei dopo la fine dell’impero romano.
La verità è che il tuo pensiero può sembrare progressista, in verità nasconde un arretramento di più di mille anni nello sviluppo della civiltà.
CARISSIMI SONO ITALO/CANADESE IO GIA 35 ANNI FA CI HO CRESCIUTO I FIGLI DA NOI DANNO 600 AL MESE FINO 18 ANNI INDIPENDENTE DAI FIGLI O LAVORO, MA CANADA E’ UN PAESE SERIO, CRESCE LA FAMIY ED ECONOMY WAKE UP ITALIANI!!