Roma, 22 ott – C’è chi non vede l’ora di tornare nel lockdown e si sdilinquisce per il coprifuoco e chi, invece, pressato da esigenze pratiche e dando ascolto a chi presto non avrà di che mangiare, lancia un allarme: “Coprifuoco colpo mortale per la ristorazione”, dice Confesercenti, che prevede un cupo futuro per la Capitale d’Italia.
Confesercenti: “Coprifuoco colpo mortale a ristorazione”
“Alla luce dei recenti dati sulla pandemia a Roma e nel Lazio, certamente non confortanti, capiamo le scelte di chi amministra. Comprendiamo, da una parte, la decisione del governatore Zingaretti di mettere in lockdown i cittadini dalle ore 24 alle 5 di mattina, dall’altra evidenziamo che questo ulteriore coprifuoco darà un colpo mortale alla ristorazione e al comparto del food” queste le parole raccolte da una nota di Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio. “La salute pubblica va tutelata, su questo siamo tutti d’accordo, ma serve anche una visione lungimirante che guardi a cosa accadrà dopo la fine dell’emergenza pandemica”.
“A Roma sarà povertà”
“Da oggi fino ad allora” dice ancora Pica “se le istituzioni non aiuteranno i pubblici esercizi, il tessuto produttivo sarà destinato a morire. Un danno economico per la Capitale e l’hinterland laziale molto elevato, con migliaia di aziende, ristoranti, bar, gelaterie, pizzerie, enoteche, il segmento dello street food e la filiera dell’agroalimentare che rischiano di scomparire“. E dire che già sino ad ora le perdite sono state incalcolabili: “Al 30 novembre” spiega il presidente di Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio “con le restrizioni attuali relative al nuovo Dpcm e all’ultima ordinanza della Regione Lazio, i dati di cui disponiamo contano perdite economiche per la ristorazione a Roma di oltre 700 milioni di euro, con 100mila dipendenti che rischiano di finire in mezzo a una strada. Previsioni catastrofiche, di fronte alle quali gli esercenti non possono farcela da soli. Governo Conte ed Enti locali – Regione Lazio e Roma Capitale con la sindaca Raggi – mettano in campo risorse a fondo perduto, agevolazioni fiscali, snellimento procedure”. E se qualcuno non volesse ancora capire, Pica conclude molto chiaramente: “Sostegno concreto alle imprese, altrimenti a Roma sarà povertà”.
Ilaria Paoletti
1 commento
Questi disoccupati si potranno sempre arruolare nell’esercito per andare a controllare i loro fratelli che non rispettano le regole.