Roma,, 13 ott – Il settore dei trasporti lancia l’allarme: con una ulteriore riduzione della capienza dei mezzi pubblici – ora fissata all’80% – per via delle norme anti-contagio sarebbe difficile garantire il diritto alla mobilità di centinaia di migliaia di utenti. A farlo presente è l’Asstra, Associazione delle società di trasporto pubblico, che sottolinea anche il “rischio di fenomeni di assembramento alle fermate e alle stazioni“.
Asstra: “Con una capienza ridotta al 50%, 275 mila persone a piedi”
Secondo i calcoli dell’Asstra, simulando una capienza dei mezzi pubblici al 50%, ogni giorno “si impedirebbe a circa 275 mila persone di beneficiare del servizio”. L’associazione peraltro rileva che “anche con la riapertura delle scuole le frequentazioni dei mezzi pubblici non hanno ancora recuperato i livelli ordinari e si registra un calo tra il 50% e il 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con perdite per circa 8 milioni di viaggi al giorno“. Un’ulteriore stretta sulla capienza sarebbe un durissimo colpo per il settore. Inoltre, ipotizzando che i cittadini dovessero ricorrere al mezzo privato – fa presente l’Asstra -, “si potrebbero generare da oltre 42mila a oltre 250mila spostamenti in auto in più ogni giorno solo nelle ore di punta mattutine“. Sarebbe il caos cittadino, in sostanza.
Decaro (Anci) e il Cts vorrebbero abbassare la capienza
I rischi che si profili uno scenario del genere ci sono, in effetti. Almeno a sentire Antonio Decaro: “La capacità del mezzo di trasporto pubblico non deve superare l’80%. Noi vorremmo abbassare questa percentuale. Il Cts parlava del 50% per stare tranquilli, ma per arrivare al 50% abbiamo bisogno di più mezzi e risorse. Tutti quelli in circolazione li stiamo utilizzando. Le aziende di trasporto non ce la fanno e l’unica possibilità è differenziare gli orari di ingresso e uscita delle scuole e tornare allo smart working com’era fino a qualche mese fa”, dice in tutta tranquillità il sindaco di Bari e presidente Anci, evocando per certi versi lo spettro del lockdown.
Adolfo Spezzaferro