Rozzano, 13 feb – Ricercatori dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Humanitas” di Rozzano, alle porte di Milano, hanno scoperto che un particolare gene, denominato Ptx3, già riconosciuto per essere l’attivatore di meccanismi innati di immunità , è capace di “spegnere” le cellule tumorali agendo sul loro ambiente di proliferazione.
La scoperta, frutto di uno studio finanziato anche dall’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro (Airc), è stata pubblicata sulla rivista Cell nella giornata di ieri.
A capo del team di ricercatori è Alberto Mantovani, oncologo di fama internazionale e direttore scientifico di Humanitas dal 2005; il suo campo di ricerca, in particolare, è sempre stato il settore immunologico con particolare attenzione ai sistemi di difesa più primitivi (immunità innata) che gli ha permesso, quasi 20 anni fa, di scoprire il gene Ptx3 e, oggi, di capirne il ruolo chiave nella lotta al cancro.
Questo gene svolge un ruolo essenziale nell’immunità innata contribuendo alla resistenza contro microbi specifici e regolando l’infiammazione, che è terreno fertile per le cellule tumorali. La deficienza del Ptx3 è stata associata con l’aumentata suscettibilità dell’organismo alla carcinogenesi epiteliale e mesenchimale, quindi sono state scoperte le sue capacità di oncosoppressore, andando cioè a frenare la formazione del cancro tenendo sotto controllo la risposta infiammatoria dell’organismo.
“Le nostre ricerche hanno evidenziato che in alcuni tumori (colon, pelle e un tipo di sarcomi) – spiega Mantovani – Ptx3 viene come ‘spenta’ precocemente, nel colon allo stadio di tumore benigno (adenoma). Questo spegnimento toglie i freni a una cascata di mediatori dell’infiammazione detta ‘complemento’. Così, il tumore recluta ‘poliziotti corrotti’, i macrofagi, che ne promuovono la crescita e l’instabilitĂ genetica. Si tratta di una scoperta inattesa, da cui ci aspettiamo importanti implicazioni sul fronte clinico”.
In questo momento è in fase di sviluppo un possibile impiego del Ptx3 come farmaco per impedire le infezioni da Aspergillus (un particolare fungo) nei pazienti immunodepressi o affetti da tumore e si prevede che la sua sperimentazione possa fornire un’arma in più nella lotta contro il cancro.
Paolo Mauri