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Pedopornografia, smantellata un’altra rete: nove denunciati

by Nicola Mattei
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smantellata rete pedopornografia

Roma, 1 ago – Non si ferma la serrata lotta contro la pedopornografia online. Dopo il maxi blitz all’inizio del mese scorso (con arresti in ben 15 regioni) e quello a conclusione dell’indagine “Pay to see” di pochi giorni più tardi (che vedeva coinvolti persino degli adolescenti) con il quale era stato smantellato un circuito dedito allo scambio di foto e video illeciti, oggi altre nove persone sono state denunciate con l’accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, oltre all’aggravante dell’istigazione a delinquere.

Pedopornografia: la nuova rete scoperta dalla Postale

L’operazione, avviata dalla Polizia postale di Firenze e coordinata dal procuratore aggiunto del capoluogo toscano Luca Tescaroli, con la collaborazione su scala nazionale del Centro protezione dei minori della Postale di Roma, ha avuto inizio dal sequestro del telefono cellulare di una persona già indagata per fatti analoghi. Nel dispositivo è stato individuato il materiale compromettente, che il soggetto scambiava via chat e social network. Da qui, tramite un’analisi dei vari canali, si è risaliti agli altri membri della “rete”, composta da persone di ogni età e provenienza: il più anziano ha 55 anni, il più giovane appena 19 e sono residenti fra Toscana (Firenze e Lucca, nello specifico), Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Sicilia.

Leggi anche – Germania, scoperta rete di 30mila pedofili. Sui forum consigli per adescare i bambini

Foto e video cruenti

Nelle chat (in alcune di esse era richiesto il pagamento di una somma fino a 15 euro per potervi accedere) circolavano immagini e filmati di pedopornografia – si parla di scene anche cruente – che includevano bambini dai 5 ai 12 anni: “Manda tutti i video pedo che hai” si leggeva in una di esse. Sono decine i cellulari e i computer sequestrati e che saranno ora esaminati ancora più a fondo per tentare di risalire, oltre ai partecipanti, anche all’origine del materiale.

Nicola Mattei

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1 commento

Gian Franco 1 Agosto 2020 - 3:00

Questa gente non va incarcerata o rieducata va tecnicamente impiccata. Punto e basta!

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