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Venezia, 25 giu – Elena Donazzan ribadisce il messaggio che Giorgia Meloni ha mandato a Luca Zaia, dopo i dubbi espressi dal presidente leghista sulla “fedeltà” di Fratelli d’Italia nella battaglia per l’autonomia del Veneto. “Ha fatto bene Giorgia Meloni stamane a ricordare a tutti come Fratelli d’Italia abbia già sottoscritto nel 2018, in tempi non sospetti, un programma di governo che prevedeva, nero su bianco, il sostegno all’autonomia delle Regioni”, spiega l’assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto. “Il programma di governo del centrodestra prevedeva esattamente, e prevede tuttora, oltre alla realizzazione di un Presidenzialismo a tutela dell’unità della Nazione che garantirebbe una migliore capacità di governo, anche il sostegno all’autonomia regionale, nella coerenza di quella devolution già votata a novembre 2005 da Alleanza Nazionale in uno dei governi Berlusconi”.
Donazzan già nel 2007 per l’autonomia del Veneto
La Donazzan ribadisce come il suo sostegno all’autonomia regionale non sia una posizione dell’ultimo momento. “Ricordo molto bene come io stessa nel 2007, in qualità di assessore all’Istruzione, partecipai alla stesura della prima richiesta di autonomia del Veneto, con particolare riferimento all’autonomia scolastica per la quale avevamo immaginato una gestione regionale del personale scolastico. I consulenti di allora, nel mandato Galan III, erano – tra gli altri – i professori Mario Bertolissi e Luca Antonini: gli stessi che hanno collaborato poi al dossier sull’autonomia del Veneto del mandato Zaia
II”.
No al secessionismo e all’indipendenza
Insomma la Lega non deve nutrire dubbi rispetto alla volontà di Fratelli d’Italia di lavorare per l’autonomia. Diverso ovviamente il discorso per certe velleità indipendentiste e secessioniste che ogni tanto sembrano tornare in voga nelle stanze di palazzo Balbi. “Agli amici della Lega ricordo che nel 2014 ci fu uno scontro molto forte in aula tra chi voleva praticare la strada di un referendum per l’indipendenza e chi invece, come me nel Pdl, votò per l’autonomia del Veneto“, rivendica la Donazzan. “I Veneti poterono così esprimersi sull’autonomia nel famoso referendum dell’ottobre del 2017, perché il referendum sull’indipendenza venne ovviamente considerato incostituzionale. I veneti, in quell’occasione, diedero un mandato preciso a tutta la politica, non ad un partito solo: il Veneto chiese ulteriori forme di autonomia, alla faccia di chi ancora oggi continua ad ipotizzare strade secessioniste o richiami ad una improbabilissima indipendenza”.
“Se si vuole l’autonomia fino in fondo”, conclude l’assessore di Fratelli d’Italia, “si deve andare a governare coerentemente la Nazione: il primo smacco dato ai Veneti dal governo 5 stelle, supportato dalla Lega, fu proprio legato al continuo rimpallo sull’autonomia. Agli amici della Lega dico: non ci devono continuare a chiedere tutti i giorni la prova d’amore, perché noi siamo i fidanzati seri”.
Davide Romano
1 commento
Occhio al termine autonomia espresso alla “viva il parroco”!