Catania, 11 giu – Prima ha minacciato i passanti brandendo un tubo metallico e un altro arnese, poi ha ingaggiato una vera e propria guerriglia con le forze dell’ordine prendendo a pietrate i carabinieri che erano intervenuti a ristabilire l’ordine e bloccarlo, ferendone uno. Alla fine per Diallo Kasali, 21enne immigrato di origini guineane, si sono infine aperte le porte del carcere di Caltagirone. Chissà cosa avranno da dire gli ultras italici del Black lives matter riguardo le gesta di questa personcina a modo, così grata al nostro Paese di averla ospitata: nulla, ci scommettiamo, anzi forse avranno da ridire sull’arresto dello straniero.
E’ toccato quindi ai carabinieri di Mineo arrestare il guineano sul quale ora gravano le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, danneggiamento ed interruzione di pubblico servizio. I fatti si sono svolti nel pomeriggio di ieri lungo la statale 417 Catania Gela. Kasali, per motivi che ancora risultano sconosciuti e rischiando di causare un tamponamento stradale o di essere investito, aveva preso a terrorizzare gli automobilisti di passaggio brandendo un tubo metallico ed un manganello realizzato con un tubo per irrigazione e nastro adesivo. L’uomo aveva invaso la carreggiata dando in escandescenze e minacciando che transitava sulla strada.
Il comportamento dell’africano è stato infine notato dai militari durante il loro servizio perlustrativo; fermato per l’identificazione di rito, ha colpito un carabiniere alle spalle, ed è fuggito cercando di seminare i carabinieri. L’immigrato ha quindi preso a lanciare pietre all’indirizzo delle forze dell’ordine, arrivando a ferire ferendo uno dei uomini intervenuti. Con non poca fatica – e ricorrendo alle protezioni utilizzate in occasioni delle manifestazioni pubbliche – l’uomo è stato tratto in arresto.
Cristina Gauri
5 comments
Fatelo sapere alla Bellanova ed a Bergoglio.
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Scusate l’osservazione. Lo avevano avvicinato e se lo sono fatto scappare? Ma la pistola elettrica? E la pistola con i proiettili? O vanno in giro con la pistola ad acqua e zibibbo? Poveri noi… Automobilisti terrorizzati… Ne bastava uno che gli dava un colpetto alle gambe col paraurti e lo lasciava lì.
Mandatelo ai lavori forzati nei campi di pomodori…
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