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Alitalia no, Air France e Lufthansa sì: lo strabismo Ue sugli aiuti di Stato

by Filippo Burla
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Roma, 10 mag – Il blocco dei voli causato dall’epidemia di coronavirus ha messo letteralmente in ginocchio il settore dell’aviazione civile. Tanto da costringere i governi ad intervenire massicciamente per evitare il collasso dei propri vettori. A meno che non ti chiami Alitalia.

Tre miliardi per Alitalia

Alitalia ripartirà a giugno. Sia con i voli – oggi ridotti al lumicino – sia come compagine societaria. Come già previsto da un comma inserito nel decreto “cura Italia” di marzo, la società sarà (di nuovo) nazionalizzata.

500 milioni l’impegno iniziale del governo, somma che dovrebbe però lievitare – almeno come dotazione di capitale, fino a 3 miliardi di euro. Obiettivo dare alla compagnia “un vero piano di rilancio sul mercato del trasporto aereo” secondo le linee guida già tratteggiate a fine aprile: una flotta ridotta, ma pensata per puntare alle rotte di lungo raggio e riconquistare così quei segmenti di mercato ancora redditizi.

Gli aiuti in Europa

Mentre Londra ancora valuta l’ipotesi nazionalizzazione (ma British Airways è parte, insieme ad Iberia, del gruppo anglo-ispanico Iag), questa è ormai data per fatta in Germania. Berlino entrerà infatti in Lufthansa, a quasi un quarto di secolo dalla privatizzazione, con il 25% del capitale. L’acquisizione della quota di maggioranza relativa costerà alle casse pubbliche all’incirca 10 miliardi. Pochi meno – 7 miliardi – l’intervento annunciato dalla Francia in aiuto di Air France-Klm, tra prestiti diretti e garanzie.

Vista la situazione di difficoltà globale legata all’epidemia, la Commissione Ue ha deciso di allentare i vincoli sugli aiuti di Stato, considerati troppo rigidi per far fronte all’attuale situazione. Via libera dunque alla concessioni di prestiti assistiti da garanzia pubblica, ma anche – laddove necessario – a ricapitalizzazioni dirette. E’ sulla base di questo rinnovato (temporalmente) quadro normativo che Bruxelles ha già dato il suo assenso alle manovre su Air France, mentre per Lufthansa si aspettano le decisioni dell’esecutivo federale prima di fornire la (scontata) bollinatura.

Il “no” della Commissione ad Alitalia

Se all’interno dell’Unione esistono figli e figliastri, anche in questo caso la disparità di trattamento è evidente. A Parigi e Berlino tutto (o quasi) è concesso, per Roma invece si trova sempre il cavillo. E’ così che, stando a fonti comunitarie, la Commissione non sarebbe orientata a consentire la ricapitalizzazione di Alitalia.

“La Commissione – ha spiegato un funzionario all’agenzia AdnKronos – è pronta a discutere qualsiasi misura per affrontare la situazione in Alitalia. Ma questo strumento (la ricapitalizzazione, ndr) è limitato alle società che non erano in difficoltà alla fine del 2019. Questo non vuol dire che non ci siano altri strumenti disponibili, ma se la compagnia non era in salute prima di questa crisi, è un altro problema e questo non è lo strumento adatto”. Detta rivisitando Orwell: gli aiuti di Stato sono tutti uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.

Filippo Burla

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13 comments

Utente1 10 Maggio 2020 - 11:29

L’autore di questo articolo dev’essere veramente un idiota. Oppure si è dimenticato che Alitalia è la compagnia aerea più sovvenzionata da uno Stato al mondo, e non genera profitti da un sacco di tempo. Ma dopo tutto cosa ci si aspetta da finti giornalisti, scommetto senza tesserino, che scrivono su un blog (e non giornale) chiamato “primato nazionale”. Un suggerimento, cambiarlo in Primate Nazionale, è più azzeccato!

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Kevin54 10 Maggio 2020 - 2:40

Porci. Alitalia era in crisi nera prima del COVID-19. È una macchina mangia soldi e
ricicla soldi per la mafia e tutti i mantenuti all’interno ne hanno le prove ma se ne fottono di dirlo al pubblico per mancanza di vergogna. Me compreso. Smettete di scrivere cazzate.

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Alessandro 10 Maggio 2020 - 2:51

Quando si scrivono degli articoli si deve essere in primis informati e sapere di cosa si parla, conoscere le istituzioni coinvolte ed avere la certezza delle fonti. Purtroppo questo non è altro che l’ennesimo articolo dozzinale da spazzatura.

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alebanbolafy 10 Maggio 2020 - 4:20

E cosa vi aspettate da una banda di idioti che si chiamano “il Primato nazionale”??? solo demagogia, polemiche sterili, disinformazione e stupida propaganda fascistoide. Ignoriamoli e facciamo prima!

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jason17 10 Maggio 2020 - 8:33

Rispondo a lei come agli altri commentatori precedenti, ignorateli! Che cosa continuate a leggere chi ha un pensiero difforme dal vostro, cerebrolesi di Regime! Io potrei pure concordare sull’analisi fallace dell’articolo, però, noto che un manipolo di sinistroidi inviperiti, si è fiondato sulla preda per esternare il proprio disagio intellettivo. Demagogia, disinformazione, propaganda… è la fonte quotidiana da cui vi abbeverate sui vostri organi d’indottrinamento giornaliero. Siete ridicoli nelle vostre rimostranze, servi della gleba acefali che strisciate per elemosinare briciole di Dittatura, tornate alla vostra greppia, squallidi individui privi d’orgoglio e dignità

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Gaetano Di Giulio 10 Maggio 2020 - 8:16

D’accordo con te su tutto. Questo articolo l’avrà dettato l’ufficio stampa dellAlitalia.

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Dionox 11 Maggio 2020 - 10:17

Ormai è chiaro, la parola d’ordine è indignarsi. Senza ragionare, senza conoscenze dell’argomento, indignarsi è l’unico scopo. Alitalia doveva obbiettivamente fallire 15 anni fa, ma siamo liberali dove ci fa comodo. E vorrei capire il ritardato di jason17 che si mette a dare dei “sinistroidi” dove non c’entra assolutamente nulla, ma sarà perchè ha le facoltà intellettuali medie del lettore di questo sito spazzatura.

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jason17 11 Maggio 2020 - 1:38

Ritardato sarai tu Dionox, indignati per la tua faziosità, mentecatto indottrinato, forse da povero demente quale sei non hai letto i commenti di coloro che, per la maggior parte, hanno solo espresso il proprio dissenso politico non oggettivo, 3 su 4 se sai leggere e interpretare almeno i numeri! Le facoltà medie dei lettori di questa testata vengono abbassate quando dei deficienti come te leggono ma, essendo affetti da analfabetismo funzionale, non riescono a comprenderne il significato. Il vero dramma è, quando pensate pure di poter trascrivere, il vostro vuoto pneumatico, in discorsi assennati. Tornate a leggere fumetti, quello è il vostro ambito, figure non parole, quello riuscite, forse, a codificare.

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Artemis 11 Maggio 2020 - 2:05

Tutti professori, tutti commercialisti, tutti imprenditori o parlamentari a scrive commenti a cazzo de cane…ma che cazzo ne sapete , se so sempre magnati i soldi non e una novità colpa del governo no di chi fa parte di Alitalia .

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Rocco 11 Maggio 2020 - 3:05

Ma perché dobbiamo sostenere un’azienda perdente? Come fanno gli altri a batterti? Chi è l’incompetente?

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Artemis 11 Maggio 2020 - 4:07

perdente? ma sai gli slot a lungo raggio che ha Alitalia …unica che nn ha altre societa in Italia… Giappone america sud e centrale asia…africa de che stai a parla…je romperesti er culo solo con queste se fosse gestita da gente capace che nn ce specula

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Artemis 11 Maggio 2020 - 4:10

ma sai di quante slot a lungo raggio possiede Alitalia che altre non hanno ? xche ethiad se la voleva pia xchè i francesci o i tedeschi la vonno a condizione loro…giappone America Centrale e sud asia africa de che stai a parla te se nn le sai je rompi er culo solo cosi se fosse gestita da gente capace

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Pier 11 Maggio 2020 - 9:14

Scandaloso l’articolo e ridicolo chi lo ha scritto. L’ALITALIA è tecnicamente e giuridicamente fallita tre volte negli ultimi 30 anni. Ma soltanto in questo paese per quattro voti si consente di mantenere in vita certi cancri mangiasoldi.

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