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Strage di anziani in una casa di cura a Rocca di Papa. “La struttura sapeva e non voleva chiudere”

by Cristina Gauri
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Roma, 16 apr – Ancora contagi e morti legate al coronavirus nell’ambito delle case di cura. La Regione Lazio e la Asl Roma 6 hanno avviato un’indagine interna sulla rsa San Raffaele, nel comune di Rocca di Papa (RM), riguardo la scoperta di 138 casi di positività al Covid-19 di 5 morti all’interno della struttura. Sono state quindi disposte le misure di contenimento come previsto dai protocolli del caso e istituito un cordone sanitario intorno alla casa di cura.

Risale al 5 di aprile il primo caso diagnosticato; data che segna l’inizio del progressivo peggioramento della situazione, con l’aumento esponenziale, giorno per giorno, dei positivi, fino a questo martedì, quando il numero degli infetti è salito a 86, ai quali se ne sono aggiunti ben 52 il giorno immediatamente successivo. Tra i malati si registrano degenti, operatori sanitari e ricoverati nella clinica. La situazione desta grande preoccupazione perché, come attestato dal vice sindaco Veronica Cimino, i tamponi sono stati effettuati a scaglioni e si attende a breve l’esito degli ultimi; il dato dei 138 infetti è quindi ben lungi dall’essere quello definitivo. E’ ora polemica sui ritardi nella procedura d’isolamento della struttura: «Quando ho saputo dei 119 tamponi al San Raffaele ho chiesto l’isolamento della struttura e sono stata diffidata dal loro legale che riteneva la richiesta abnorme», ha dichiarato a Chi l’ha visto la Cimino. Una richiesta che, date le cifre del contagio rilevate dentro la casa di cura, si può definire tutt’altro che «abnorme». 

 

La regione rende noto che gli ospiti della struttura per i quali si rende necessario il trasferimento in ambiente ospedaliero usufruiranno del trasporto dell’Ares 118 attarverso tre accessi controllati intorno alla clinica San Raffaele, interdetti alla cittadinanza e presidiati con appositi check point: il primo in direzione Rocca di Papa, il secondo in direzione Velletri e il terzo in direzione Roma. Nel frattempo Asl Rm 6 e Regione hanno optato per la riconversione dell’ex ospedale di Genzano in una struttura pubblica residenziale sanitaria assistita dedicata unicamente al trattamento di anziani Covid-positivi.

Lo ha annunciato in diretta Facebook sempre il vicesindaco Veronica Cimino: «Saranno presidiate via dei Laghi, in direzione via Ariccia, Salita per Montecavo e via Madonna del Tufo. Via di Ariccia, inoltre, sarà chiusa sia in direzione che della clinica, che in uscita. In più saranno predisposti controlli anche nelle vie boschive alle spalle del San Raffaele». Il consigliere regionale del Lazio della Lega, Daniele Giannini, ha chiesto invece delucidazioni sull’impennata di casi e sulla condotta poco chiara dell’rsa in questione: «Superata la soglia dei cento contagi, – dichiara – la Regione, con un’ordinanza, si è finalmente decisa a isolare il San Raffaele di Rocca di Papa». «Mentre Alessio D’Amato si specchia quotidianamente davanti al bollettino dei numeri e trova il tempo di irridere senza alcuna decenza umana e politica la tragedia lombarda – prosegue Giannini – esercito e carabinieri cingono la struttura sanitaria dei Castelli romani. Dovrete spiegare ai familiari delle vittime – conclude Giannini rivolgendosi a Zingaretti e all’assessore alla Sanità – l’anomala impennata dei decessi, i mancati controlli all’ingresso della struttura e l’insufficienza di dispositivi protettivi per il personale sanitario, la cui carenza causa ancora morte e contagi».

Cristina Gauri

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