Roma, 14 apr – Nemmeno le ventimila vittime italiane provocate dal Covid-19 fermano il pressing delle Ong, che da una decina di giorni hanno ricominciato la loro spola tra le coste del Nord Africa e le nostre. Si susseguono in maniera incessante le segnalazioni di sbarchi e naufragi da parte di Alarm Phone. L’imperativo è uno solo: portare il maggior numero di assembramenti di clandestini sul nostro territorio, nonostante la drammatica emergenza sanitaria che il Paese si trova ad affrontare.
Così due imbarcazioni “indipendenti”, sono sbarcate tra ieri e l’altro ieri in Sicilia: 101 a Pozzallo (Ragusa) e 77 a Portopalo di Capo Passero (Siracusa); un terzo con 47 immigrati a bordo è stato raggiunto e recuperato dalla nave umanitaria Aita Mari, a cui Malta ha dato nel pomeriggio di ieri l’assenso all’attracco; vi è poi un’altra imbarcazione con circa 55 persone – che dovrebbe trovarsi in zona Sar di Malta, di cui Alarm Phone dice di aver perso i contatti da ieri.
Nel frattempo, invece, la Guardia Costiera italiana ha smentito il presunto naufragio segnalato ieri da Sea Watch e Alarm Phone. I militari hanno messo a tacere i soliti tragici “al lupo, al lupo” ad uso e consumo delle Ong spiegando che il fantomatico gommone in avaria era quanto restava di un incidente accaduto tempo prima, nel quale le persone a bordo erano state tratte in salvo dalle autorità libiche. Frontex conferma quanto detto dalla Guardia costiera segnalando l’avvistamento, nella giornata di domenica, di un “gommone sgonfio senza motore” anche se “non c’erano segni di persone sulla barca o nelle vicinanze. Il centro di coordinamento di Roma – ha spiegato la portavoce dell’agenzia europea – ha confermato che il natante corrispondeva a quello di un vecchio incidente, nel quale i migranti erano stati soccorsi e il gommone lasciato vuoto alla deriva. Attualmente ci sarebbe un gommone alla deriva nelle acque del Mar Mediterraneo dei 4 barconi in avaria segnalati nei giorni scorsi”. Dalle immagini trasmesse, aggiunge la capitaneria, “non si rileva la presenza di corpi, relitti o oggetti galleggianti in mare”.
Nel frattempo i 156 immigrati a bordo della Alan Kurdi saranno trasferiti nelle prossime ore sulla nave “Azzurra” della Gnv messa a disposizione ieri dal governatore siciliano, Nello Musumeci. Lì trascorreranno il periodo di quarantena.
Cristina Gauri
1 commento
È Bergoglio a volerli.
Se li chiama, praticamente.