Roma, 28 gen – Acqua, luce, gas, rifiuti. E ancora: pedaggi, trasporti ferroviari e urbani. Non v’è settore nel quale, nell’ultimo decennio, le tariffe dei servizi non siano cresciute in misura quasi esponenziale.
A rilevarlo è un’analisi condotta dal centro ricerche di Federconsumatori: “La crescita più marcata dal 2004 al 2014 è stata quella delle tariffe dell’acqua (+80,1%), dei rifiuti +70,3%), dell’energia elettrica (+48,4%), dei trasporti ferroviari (+46,2%), del pedaggi autostradali (+46,5%), del gas (+42,9%), dei trasporti urbani (+33,5%)”. Le stime dell’associazione non si discostano molto da quelle prodotte, non più tardi di quest’estate, anche dalla Cgia di Mestre.
L’aumento delle tariffe viene considerato causa del “grave impoverimento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli ultimi anni”. Così come nella succitata analisi a firma Cgia, anche per Federconsumatori la motivazione di questi costanti e continui ritocchi all’insù è da ricercarsi nell’intervenuta liberalizzazione di molti servizi: “La concorrenza in alcuni servizi non ha funzionato o non è mai decollata, la mancata vigilanza, il peso sempre più forte della pressione fiscale e, in alcuni casi, vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento insostenibile delle tariffe”.
Filippo Burla