Napoli, 17 mar – “Non vado a casa, non sono malato, sono nero!”. Una frase che ricorda molto il “Non pago affitto, non faccio operaio, non mi sporco le mani perché sono nero” cantanto da Bello Figo alcuni anni orsono.
Uguale la strafottenza, diverso il contesto: la frase è stata infatti pronunciata dagli immigrati di origine africana residenti a Napoli, immortalati in un video che sta facendo il giro dei social. Girovagano per strada barcollando, probabilmente ubriachi, soli e a gruppetti, fregandosene degli ammonimenti degli agenti della Municipale chiamati a far rispettare loro l’ordinanza anti coronavirus, che gli vieta di rimanere fuori casa per futili motivi e senza autocertificazione. Ma con l’autocertificazione, queste risorse ci si puliscono le terga: nell’Italia blindata del Covid-19, dove i cittadini necessitano di certificazioni per far passeggiare il proprio cane, la categoria sociale degli immigrati sembra non sentirsi assolutamente toccata dal provvedimento. Così, se a Roma gruppi di africani si ammassano sui gradini del parchetto di Piazza Venezia e a Milano gang di stranieri si affrontano a sprangate nei parchi (benché provvisti di regolamentari mascherine), a Napoli va in scena questo edificante teatrino.
Intano, ieri a Milano si è registrato il primo caso di infetto da coronavirus tra gli ospiti di un centro d’accoglienza. una notizia che accende l’attenzione su tutte quelle categorie – come per l’appunto immigrati, senza fissa dimora, minori non accompagnati – che, essendo scarsamente controllate, rappresentano a tutti gli effetti un potenziale, preoccupante vettore di contagio.
1 commento
Ma qual è la convenienza, il vantaggio, l’arricchimento nell’avere nelle nostre città questi scimmioni neri?
Ovviamente Nessuna! Anzi solo guai!