Roma, 14 mar – «Ciao a tutti. Anche io sono risultato positivo al coronavirus. Vi dico subito che sto bene, sono a casa e qui resterò fino a quando tutto questo sarà passato. Vorrei ringraziare i medici e tutto il personale sanitario che sta svolgendo un lavoro davvero straordinario». Lo ha annunciato con un post su Facebook il deputato del Partito democratico Luca Lotti.
Si allunga ulteriormente la lista di politici contagiati dal Covid-19. «Nei giorni scorsi mi sono attenuto a tutte le norme – ha spiegato il deputato – restando a casa ed evitando il più possibile contatti con le altre persone e gli spostamenti (a parte ovviamente il giorno in cui mi sono recato in Parlamento per approvare un provvedimento necessario per dare un aiuto concreto a famiglie e imprese). Questo per dirvi quanto sia micidiale questo virus e quanto sia importante, anzi doveroso che ognuno faccia la propria parte per tutelare gli altri».
Lotti è l’ultimo di una lunga serie di politici contagiati dall’infezione: ricordiamo il deputato del gruppo misto Pedrazzini, Nicola Zingaretti, il governatore del Piemonte Cirio e il questore della Camera, Edmondo Cirielli. Tra i politici locali è da segnalare il decesso di Nelio Pavesi, consigliere comunale a Piacenza, eletto nelle liste della Lega così come quello del sindaco di Cene (Bg) Giorgio Valoti, venuto a mancare ieri.
«C’è una ragione oggettiva per la quale molti politici sono stati contagiati, un leader direi per statuto ha molti contatti con le persone, gira, stringe le mani, fa riunioni e soprattutto comunica, ovvero parla, parla sempre», spiega il sociologo Domenico De Masi a La Stampa. «Oggi la politica è fatta per tre quarti di comunicazione e questo comporta dei rischi in un periodo come questo. Penso però che ci sia anche un motivo soggettivo. Inconsciamente è possibile che i politici si siano sentiti inizialmente invulnerabili e dunque non abbiamo preso le precauzioni che invece hanno preso altre categoria di cittadini».
Aldo Milesi