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Coronavirus, Italia in quarantena: ecco tutte le misure del decreto

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 5 mar – Il governo giallofucsia corre ai ripari per contenere i contagi mentre l’epidemia da coronavirus si allarga sempre di più. Il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo decreto con cui mette l’Italia in quarantena (quando magari andavano messi in quarantena i viaggiatori che rientravano dalla Cina almeno due mesi fa, come hanno ripetuto gli esperti per giorni e giorni). Oltre alla discutibile decisione di chiudere scuole e università fino al 15 marzo, tra le misure senza precedenti spiccano il campionato di calcio che prosegue ma a porte chiuse per un mese, lo stop a tutti gli eventi affollati, distanza di sicurezza di un metro per tutti i cittadini.

Ecco, punto per punto, tutte le misure previste dal decreto “per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus Covid-19”.

Chiuse scuole e università fino al 15 marzo

Sono sospese fino al 15 marzo le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, i servizi educativi per l’infanzia, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. I dirigenti scolastici a loro discrezione attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza. Sono esclusi dalla sospensione i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica. Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche. Il paradosso vuole che secondo il decreto nelle scuole sono sospese le lezioni ma restano aperte per il personale Ata, amministrativo, tecnico e ausiliario. Stiamo parlando di decine di migliaia di lavoratori.

Stop a eventi affollati e restrizioni per cinema e teatri

Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza tra persone di almeno un metro. Ciò significa che, se rispettano tale distanza, i cinema e i teatri possono restare aperti.

Eventi sportivi agonistici a porte chiuse

Fino al 3 aprile il campionato di calcio di Serie A e gli eventi sportivi agonistici si svolgeranno a porte chiuse. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di contagio tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.

Palestre e piscine aperte se si rispetta distanza

Gli sport di base in palestre o piscine sono ammessi solo se rispettano le norme di igiene e sempre la distanza di sicurezza di almeno un metro.

Massima attenzione per anziani e pazienti a rischio

E’ fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.

Vietato agli accompagnatori dei pazienti di sostare negli ospedali

E’ vietato agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso. L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Sindaci e associazioni di categoria devono informare i cittadini

I sindaci, enti territoriali e associazioni di categoria devono promuovere la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico, offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone. Nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico devono essere messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani.

Che cosa è previsto per chi arriva in Italia da zone a rischio coronavirus

Chiunque, a partire dai 14 giorni precedenti la data di pubblicazione del decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, o sia transitato e abbia sostato nei comuni nella zona rossa deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale oppure al pediatra di libera scelta.

Coronavirus e telelavoro

Durante lo stato di emergenza i datori di lavoro possono attuare lo smart working a ogni lavoratore, anche in assenza di accordi individuali.

Aumento dei posti letto negli ospedali

Il piano del premier Conte prevede anche l’aumento del cinquanta per cento dei posti letto in terapia intensiva e del cento per cento nei reparti di pneumologia e malattie infettive. Una misura che andava messa in atto già da tempo e che ora, per molti esperti, appare tardiva, vista la rapida diffusione dei contagi.

Aiuti a lavoratori e imprese

Conte assicura infine anche aiuti a lavoratori e imprese. Ma va da sé che i 3,6 miliardi stanziati per il decreto sulle misure economiche anti-coronavirus sono spiccioli rispetto alle stime che circolano in merito a quanto sia effettivamente il costo per correre adeguatamente ai ripari.

Stop strette di mano e abbracci

Tra le misure igienico-sanitarie approvate: stop alle strette di mano, evitare gli abbracci e gli scambi di bottiglie e bicchieri. Mantenimento nei contatti sociali di una distanza di almeno un metro, coprirsi bocca e naso se si starnutisce e tossisce, pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol.

Adolfo Spezzaferro

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