Lucca, 21 feb – I casi in Lombardia hanno finalmente mosso qualche coscienza anche in Toscana che visto l’imminente ritorno di migliaia di cinesi dai festeggiamenti del Capodanno, dovrebbe tenere in alta considerazione il rischio contagio. La federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri della Toscana ha rilasciato oggi una nota in cui si definisce “impegnata al pari delle altre istituzioni per favorire la prevenzione della infezione e della diffusione del nuovo coronavirus proveniente dalla Cina continentale”.
Le raccomandazioni dei medici toscani
Le raccomandazioni dell’Ordine dei medici toscani rassomigliano in tutto e per tutto a quelle già diffuse in merito al coronavirus da enti affini: “In questo senso la Federazione ricorda e invita tutti i cittadini ad applicare le norme igieniche di base (lavarsi le mani, starnutire e tossire cercando di coprire efficacemente naso e bocca, areare gli ambienti ed eventualmente praticarne la sanificazione, eccetera) – si legge nelle mantenere comportamenti adeguati (astenersi da viaggi in regioni a rischio, evitare contatti con persone tornate da regioni a rischio, isolamento volontario per 14 giorni se rientrati da regioni a rischio e contemporaneo contatto con l’azienda Usl di riferimento, eccetera). Si sottolinea che si tratta di norme e comportamenti banali ma assolutamente importanti, in grado da sole di essere altamente efficaci ed a costo zero. Inoltre, sono facilmente alla portata di tutti, nessuno escluso”.
La richiesta della quarantena
La vera novità però sta nel fatto che anche i medici toscani chiedono espressamente di adottare misure drastiche nei confronti dei cittadini di ritorno dalla Cina, seguendo l’esempio di Burioni che ha pubblicamente “cazziato” il governatore Rossi: “Certamente, però, e le notizie odierne purtroppo lo confermano se da un lato i numeri prodotti dalla Regione ci tranquillizzano, dall’altro chiediamo alla stessa autorità regionale, nell’interesse dell’intera collettività, di prevedere anche il ricorso a provvedimenti di quarantena laddove, ne ricorra la necessità, al fine di contenere la diffusione di un virus che può colpire chiunque”.
La tutela per i medici
E, visto che in Cina a perdere la vita spesso sono proprio coloro che cercano di salvarne altre, i medici della regione Toscana vogliono maggiori garanzie per il personale medico: “La Federazione chiede anche attenzione nei riguardi degli operatori sanitari primi fra tutti i medici, ricordando anche che tra le prime vittime ci sono proprio i medici. Nel contempo, la Federazione esprime il proprio pubblico e non formale ringraziamento per tutti i medici toscani che, negli aeroporti come nei presidi ospedalieri e sul territorio, quotidianamente si impegnano portando il proprio contributo, onorando nel migliore dei modi il codice di deontologia medica”.
Ilaria Paoletti
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