Roma, 8 feb – Santori doveva pur giustificare il clamoroso flop delle sardine a Scampia, che giovedì scorso sono riuscite a portare in piazza la bellezza di 30 persone. E lo fa dalle pagine del Corriere, che lo ha intervistato ieri: «Lì era previsto l’arrivo di Salvini — spiega il fondatore del movimento —. Ma il leader della Lega ha poi cambiato idea e il presidio ha perso significato». Mai una volta che sia colpa loro. Amara ammissione, peraltro, quella del bolognese leader del movimento: senza il leader del Carroccio, le sardine si sgonfiano. Ed è infatti questa la materia di cui sono fatti: aria, rigorosamente anti-Salvini. Senza un’entità “malvagia” verso cui fare dell’antagonismo, i pescetti scivolano giù dallo scarico.
Partigiani che puzzano di pesce
Ma il portavoce Santori non si rassegna e rilancia: «Stiamo avviando una seconda fase, ma le piazze non le abbandoniamo. Anzi, dal 10 al 20 febbraio toccheremo tantissime città e faremo grandi manifestazioni a Roma (il 16), Napoli (il 18) e Lecce (il 19). Faremo una staffetta con Tina, la Sardina di 40 metri che abbiamo mostrato in piazza San Giovanni e che ha preso il nome dalla partigiana Costa. Perché per noi l’antifascismo è un tema fondante». E chiosa: «Noi siamo i partigiani del nuovo millennio».
Il dialogo coi potenti prosegue
Nel frattempo si continuano a piantare le basi per il dialogo con le stanze del potere: «La prossima settimana incontreremo a Roma i ministri Giuseppe Provenzano e Francesco Boccia e anche il premier Giuseppe Conte». E quando gli si fa notare che a Conte hanno scritto ma il premier non ha ancora risposto, lui ribatte che «C’è attenzione e disponibilità: è stato solo un problema di agenda».
L’intervista prosegue con il solito niente studiato a tavolino per incantare i ghiozzi. Quando infatti gli viene posta una domanda molto semplice, cioè la sua opinione sulla prescrizione, Santori risponde sibillino: «Può essere che io dia una risposta diversa da quella di Andrea o di Giulia o di Lorenzo. Ma questo non è un problema…». Persino il giornalista del Corriere è perplesso: «Non si capisce cosa volete…». E via di altra supercazzola trita e ritrita: «Ma noi siamo gli anticorpi ad un vecchio modo di fare politica. Abbiamo sensibilità e valori in cui crediamo e per quelli ci battiamo. Essere contro il razzismo, per esempio, sensibilizzare affinché non prevalgano misure, come si rischia con i cinesi, di discriminazione». Ormai Santori parla come la voce robotica dell’annuncio dei treni. Un vocabolario limitato, 40 parole che si ricombinano proponendo il nulla.
Cristina Gauri
5 comments
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…sardine con costaTina di maiala…
I partigiani del nuovo millennio…, che paura! Stavolta siete soli… Andate a studiare, massa di pirla.
Ma soprattutto è simpatico, simpaticissimo, e pure modesto, modestissimo. Intelligente? Certo, anche.
Poraccio …. già ha la faccia da idiota …. poi è figlio di una NON-cultura che ha scelto un vocabolo
CRETINO per rappresentarsi
Partigiano
. (polit.) [chi parteggia, chi aderisce a un partito e sim., sostenendone le idee, seguendone le direttive, per lo più con spirito fazioso e settario] ≈ fautore, paladino, (non com.) parteggiatore, propugnatore, sostenitore, (lett.)
Treccani ……. per lo più con spirito fazioso e settario
achtung banditen !!!! Achtung Ribelli ……!!!!!🤣🤣🤣🤣🤣!