Roma, 6 feb – Siamo al paradosso: Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e non più capo politico del M5S, fa un video su Facebook per invitare tutti in piazza il 15 febbraio a Roma contro la possibile reintroduzione dei vitalizi per i parlamentari. Insomma fa il movimentista anti-casta quando invece è un ministro giallofucsia. Ormai i 5 stelle, in crisi irreversibile di consensi, non sanno più che pesci pigliare (anche perché le sardine sono piddine) e si giocano la carta del ritorno alle origini, del movimento anti-casta. Peccato però che nella casta ci stanno tutti a pieno titolo, i parlamentari pentastellati. Ciononostante, l’ex capo politico M5S nel video lancia l’accusa contro chi dopo soltanto pochi mesi vorrebbe abrogare una legge fatta dai 5 Stelle in nome della giustizia sociale.
L’ultimatum di Zingaretti: “Decidete che volete fare con questo governo”
Inutile dire che la reazione del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è stata più che negativa. Il leader del principale alleato dei 5 Stelle nella maggioranza giallofucsia bolla la manifestazione di piazza come un errore: “Invito Di Maio a guardare al futuro e a come questo governo può trovare una prospettiva politica. Chiedo un chiarimento al M5S”, dice Zingaretti intervistato nel corso della trasmissione Circo Massimo su Radio Capital. “Io chiedo la cosa più radicale che si possa chiedere e cioè ‘decidete cosa volete fare con questa prospettiva di governo’, altrimenti nessun problema è risolvibile“, è l’avvertimento del segretario dem.
La “dichiarazione di guerra” di Di Maio
Ma la dichiarazione di guerra di Di Maio è chiara: “Non si può stare al governo o all’opposizione pensando a come abolire le leggi del M5S“. “Sapevamo che il sistema voleva cancellare le nostre leggi – rincara la dose il ministro degli Esteri – ma allora c’è una sola risposta: il popolo italiano, che deve manifestare pacificamente contro questo osceno atto di restaurazione che inizia con questo atto di vitalizi. Io il 15 febbraio sarò con voi”. Insomma, Pd, LeU e Iv – gli altri alleati giallofucsia – non possono permettere che vengano reintrodotti i vitalizi. E’ l’ennesima sfida, dopo il muro contro muro sulla riforma della prescrizione e sulla revoca delle concessioni ad Autostrade, dei 5 Stelle, ridotti al lumicino nel Paese, ma ancora maggioranza in Parlamento.
La condanna del presidente dell’Associazione ex parlamentari
Nel frattempo arriva la dura condanna di Antonello Falomi, presidente dell’Associazione ex parlamentari, contro la piazza grillina: “È senza precedenti e preoccupante che si vogliano mettere in piedi manifestazioni contro una sentenza che ancora non esiste per condizionare e delegittimare i giudici interni del Senato sui vitalizi. Adesso è il momento che la forza del diritto prevalga sul diritto della forza”.
Insomma, ci sono almeno due caste contrapposte – quella degli ex parlamentari che non vogliono perdere il vitalizio e quella degli attuali parlamentari e governanti 5 Stelle, che non vogliono perdere la poltrona, e quindi si giocano la carta “anti-casta” nel tentativo di recuperare consensi.
Adolfo Spezzaferro
3 comments
Sembra di sognare, ascoltando gli Squallor!
[…] anche ex parlamentare del Partito Radicale che ora si autodefinisce “incazzata nera”. E il suo bersaglio sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle, colpevoli di aver annunciato la manifestazione di piazza di sabato prossimo contro il ripristino […]
[…] solo, anche ex parlamentare del Partito Radicale che ora si autodefinisce “incazzata nera”. E il suo bersaglio sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle, colpevoli di aver annunciato la manifestazione di piazza di sabato prossimo contro il ripristino […]