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Coronavirus: vittime salgono a 565, oltre 28 mila i contagi. L’epidemia preoccupa anche la Bce

by Ludovica Colli
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Roma, 6 feb – Si aggrava di giorno in giorno il bilancio dell’epidemia di coronavirus. Sono ormai 565 i morti per nel mondo mentre i contagi a livello globale ammontano a 28.149 casi. Le persone guarite invece sono 1.147. E’ il quadro aggiornato dell’epidemia, secondo la mappa online sviluppata dal Center for Systems Science and Engineering della statunitense Johns Hopkins University. In particolare, dei 565 decessi, 563 sono stati registrati in Cina (549 nella sola provincia dello Hubei, epicentro dell’epidemia) e due all’estero (uno nelle Filippine ed un altro a Hong Kong). Preoccupa il caso di un bimbo positivo al virus dopo 30 ore dalla nascita a Wuhan, città-focolaio del virus. Circostanza che, secondo i medici dell’ospedale pediatrico locale, suggerisce un contagio dalla madre, anche lei malata, durante la gravidanza.

Bce: “Preoccupa l’incertezza sull’impatto del virus”

Intanto, il virus preoccupa anche la Banca centrale europea. Se “si stanno attenuando” le incertezze “legate alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina”, rimangono “elevate” quelle relative al contesto economico globale come “l’incertezza riguardo all’impatto del coronavirus rappresentano una rinnovata fonte di preoccupazione“, ammette la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo discorso alla Commissione economica del Parlamento europeo.

Stazionari i coniugi cinesi allo Spallanzani

Nel frattempo restano “stazionarie le condizioni cliniche dei due cinesi ricoverati allo Spallanzani”. Lo riferisce l’Istituto romano nel bollettino quotidiano, precisando che “i parametri emodinamici sono stabili, prosegue il supporto respiratorio e il monitoraggio continuo dei parametri clinici e di laboratorio. La prognosi resta riservata”. Al Policlinico di Verona invece sono risultati negativi i test sulla cameriera dell’albergo dove avevano soggiornato una notte gli stessi coniugi cinesi contagiati.

Oms: “Non ci sono ancora cure contro il coronavirus”

Non ci sono terapie efficaci conosciute contro il 2019-nCoV (coronavirus)“. Così un portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) al Financial Times in riferimento ai presunti farmaci “efficaci” contro il morbo. L’Oms consiglia che ogni potenziale medicinale sia sperimentato regolarmente e ha fissato una conferenza stampa per oggi pomeriggio.

In quarantena i lavoratori dell’impianto iPhone

La Cina annuncia il dimezzamento dei dei dazi sull’import di oltre 1.600 beni Usa per 75 miliardi di dollari, a un mese dalla firma della “fase uno” dell’accordo sul commercio tra Washington e Pechino. La misura sarà efficace dal 14 febbraio, in base a quanto comunicato dalla Commissione sulle tariffe del Consiglio di Stato cinese. La decisione, nel mezzo dell’epidemia e della carenza di alcuni beni primari, interessa i dazi del 5% e del 10% applicati alla lista di beni colpiti a settembre. I lavoratori del più grande impianto di produzione di iPhone, nella Cina centrale, saranno messi in quarantena per almeno una settimana dopo il ritorno dalle vacanze per contrastare il contagio, lo ha annunciato il gigante taiwanese dell’elettronica Foxconn, il principale fornitore di Apple. Non si sa quanti dipendenti sarebbero interessati. Foxconn è il più grande datore di lavoro del settore privato in Cina, con più di un milione di persone che lavorano nei suoi circa 30 stabilimenti e strutture di ricerca nel Ppaese.

Altri dieci contagiati sulla nave in quarantena in Giappone

Prosegue l’odissea per 3.700 persone su una nave da crociera ormeggiata a Yohokoma, in Giappone, messa in quarantena da 48 ore. I primi dieci contagiati sono stati sbarcati per essere trasferiti in ospedale: sono 3 giapponesi, 3 di Hong Kong, 2 australiani, un americano ed un filippino, membro dell’equipaggio. Dai test poi sono risultati positivi al coronavirus altri dieci passeggeri. Lo hanno reso noto le autorità di Tokyo. Gli altri resteranno confinati nelle loro cabine fino alla fine dei 14 giorni necessari per l’isolamento.

Ludovica Colli

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