Ragusa, 2 feb – La nave Open Arms dell’omonima Ong spagnola ha da poco fatto ingresso nel porto di Pozzallo scortata da motovedette della Guardia di finanza e dalla Guardia costiera, sei giorni dopo il primo salvataggio, tre giorni dopo l’ultimo. L’imbarcazione era visibilmente inclinata su un lato per il grande peso delle 363 persone a bordo: decisamente troppe per la stazza del rimorchiatore.
Il via libera della Lamorgese è arrivato, puntualissimo, nella giornata di ieri, dopo il rifiuto di Malta. La richiesta di “porto sicuro” è ormai diventata una farsa: le Ong sanno benissimo che il Viminale è pronto, ogni volta, a srotolare il tappeto rosso ai clandestini. Basta analizzare gli stessi dati del ministero dell’Interno: il 2020 invece si è aperto con un’impennata di sbarchi senza precedenti: un balzo, su base annuale, del 700%. In particolar modo, il mese di gennaio si è concluso con 1.275 immigrati mentre un anno fa gli sbarcati erano 202.
La Open Arms ha diffuso su Twitter un video in cui vengono ripresi gli immigrati festanti alla notizia dell’assegnazione del porto.
Attimi di gioia dopo tanta sofferenza.
Le 363 persone a bordo della nostra nave hanno saputo che potranno scendere.
Il viaggio continua in #Europa.
Buona fortuna.#HumanRights pic.twitter.com/ap0k4TlsYn— Open Arms IT (@openarms_it) February 2, 2020
La “macchina dell’accoglienza” ragusana è ben oliata, fa sapere il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, “e la sinergia tra ministero, comune e prefettura è sempre più solida e sarà approntato un servizio di accoglienza molto efficiente”. Per una parte dei clandestini, nel frattempo, sarebbe già arrivata la disponibilità all’accoglienza da parte di Francia e Germania.
Ammatuna, raggiunto telefonicamente da Il Giornale, assicura che procede tutto a gonfie vele: “Non è una novità mettersi subito a disposizione per potere agire nella massima sicurezza”. Poi prosegue:”Pozzallo è una città che ha la cultura dell’accoglienza e quindi per noi è la normalità che tutto ciò avvenga nel nostro territorio. Qui non esistono i fenomeni di razzismo. I migranti nell’area dell’hotspot non hanno mai creato problemi e, da parte nostra, c’è la massima tolleranza”.
Cristina Gauri
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Un consiglio spassionato.
Tornatevene alle vostre case.