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Figuraccia di Bonafede: “Innocenti non vanno in prigione”. Ma le ingiuste detenzioni sono migliaia…

by Cristina Gauri
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Roma, 24 gen – L’ultima gaffe televisiva del ministro della Giustizia Bonafede è l’ennesimo, lampante esempio dello stato del M5S che agonizza tra smembramenti e figuracce.

E’ successo giovedì sera durante la trasmissione di La7 Otto e Mezzo, parlando della riforma della prescrizione entrata in vigore da gennaio, che prevede il blocco della prescrizione dopo l’emissione della sentenza di primo grado: il Guardasigilli ha risposto così a una domanda della giornalista di Repubblica, Annalisa Cuzzocrea, sugli “innocenti che finiscono in carcere”. Bonafede, le ha risposto così: “Cosa c’entrano gli innocenti che finiscono in carcere? Gli innocenti non finiscono in carcere…”. Risposta che ha lasciato sbalorditi giornalista e pubblico. “Ministro, le ricordo che dal 1992 al 2018 27mila persone sono state risarcite dallo Stato perché sono finite in carcere da innocenti. Quindi gli innocenti finiscono in carcere”. Così ha risposto la Cuzzocrea, citato il sito errorigiudiziari.com. e snocciolandogli un rosario di dati sui casi di ingiusta detenzione avvenuti nel nostro Paese.

Stamattina il ministro ha cercato di metterci una pezza, con un lungo post su Facebook: “Ci tengo a chiarire perché non voglio che ci siano strumentalizzazioni su un punto così delicato. Nell’intervista di ieri sera, mentre si stava parlando di assoluzioni e condanne, ho specificato che gli ‘innocenti non vanno in carcere’ riferendomi evidentemente e ovviamente, in quel contesto, a coloro che vengono assolti (la cui innocenza è, per l’appunto, ‘confermata’ dallo Stato)”, spiega il Guardasigilli. “Ad ogni modo, la frase non poteva comunque destare equivoci perché subito dopo ho specificato a chiare lettere che sulle ipotesi (gravissime) di ingiusta detenzione, ‘… sono il ministro che più di tutti ha attivato gli ispettori del ministero per andare a verificare i casi di ingiusta detenzione …’ Aggiungo, infatti, che per la prima volta ho introdotto presso l’Ispettorato in maniera strutturata il monitoraggio e la verifica dei casi di riparazione per ingiusta detenzione, anche in occasione delle ispezioni ordinarie”.

Cristina Gauri

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3 comments

Sergio Pacillo 24 Gennaio 2020 - 3:02

Costui non può fare il ministro

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Jos 24 Gennaio 2020 - 3:46

…….fisiognomica che contraddistingue i “5 scemi”…che rivela una devastante mancanza di materia grigia….. beoti a “5stelle”..

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Fabio Crociato 26 Gennaio 2020 - 1:36

Il coglione di turno non sa che esistono innocenti in carcere definitivo, colpevoli in carcere definitivo, innocenti liberi e colpevoli liberi definitivi… Quattro categorie. Purtroppo i coglioni sono tanti! E, tra questi, ci sono tanti “minorenni minorati” sotto i quarantanni…

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