Londra, 14 gen – Boris Johnson dice no alla Scozia: niente nuovo referendum sull’indipendenza. Il premier britannico respinge la richiesta avanzata dal governo semi-autonomo di Edimburgo, deciso a tornare sul referendum sull’indipendenza da Londra. Con una nuova consultazione, spiega Johnson, “proseguirebbe la stagnazione politica alla quale la Scozia ha assistito nell’ultimo decennio“. Il leader Tory ribadisce quindi l’impegno a far sì che tutte le nazioni del Regno restino “insieme” e contribuiscano a “scatenare il potenziale di questo grande Paese” dopo la Brexit. Il premier britannico inoltre inchioda alle loro responsabilità gli indipendentisti scozzesi, ricordando loro che avevano assicurato che al referendum del 2014 non avrebbe fatto seguito la richiesta di un nuovo voto.
La richiesta del premier scozzese Sturgeon e il rifiuto di Johnson
Il premier scozzese Nicola Sturgeon ha inviato il mese scorso al governo centrale di Londra la richiesta di un trasferimento di poteri. Poteri che il Regno Unito avrebbe dovuto concedere al governo semiautonomo di Edimburgo. E che avrebbero portato a poter decidere autonomamente sulla legittimità di un nuovo referendum. Richiesta avanzata dopo che nelle elezioni di dicembre, lo Scottish National Party della Sturgeon ha vinto 48 dei 59 seggi scozzesi. Nella sua risposta scritta alla Sturgeon, riporta la Bbc, Johnson afferma di avere “attentamente considerato e valutato i suoi argomenti”. Ma che “lei e il suo predecessore (Alex Salmond) avevate promesso che il referendum per l’indipendenza del 2014 sarebbe stato un voto unico“. Insomma, niente referendum bis.
La replica: “I Tory hanno il terrore di dare alla Scozia il diritto scelta perché sceglierebbe l’indipendenza”
Dura la replica della premier scozzese, secondo la quale “i Tory hanno il terrore di dare alla Scozia il diritto di scelta perché sanno che sceglierebbe l’indipendenza“. La Sturgeon accusa poi il governo di Londra di voler “bloccare la democrazia”, dicendosi tuttavia certa che con il rifiuto di Johnson il sostegno alla secessione potrà solo che “crescere”. E che alla fine “la Scozia avrà il diritto di scegliere”.
Ludovica Colli
2 comments
Ho i miei dubbi che chi rappresenta la Scozia, oggigiorno, sia scozzese! Ma qui, debbo dirlo, per me è facile sbagliarsi.
Ti assicuro che il parlamento di Edimburgo…rappresenta adeguatamente (…e democraticamente) la Scozia…quella dei borders…delle citta’… dello Speyside…delle Highlands…delle isole…
🙂