Home » “Una tomba semplice come quella dei martiri”. Ecco il testamento di Soleimani

“Una tomba semplice come quella dei martiri”. Ecco il testamento di Soleimani

by Eugenio Palazzini
1 commento
Soleimani, generale iraniano

Roma, 6 gen – Pubblichiamo in esclusiva il testamento del generale Qassem Soleimani. Il generale è stato ucciso tre giorni fa a Baghdad in un raid ordinato dal presidente statunitense Donald Trump. Un attacco che suona come una dichiarazione di guerra e ha fatto subito schizzare alle stelle la tensione già altissima nello scacchiere mediorientale. Le disposizioni testamentarie del comandante militare, nonché abilissimo stratega politico iraniano, sono indirizzare alla moglie e possono apparire sorprendenti. Nonostante la sua fama e la sua notevole importanza per l’Iran, Soleimani mostra infatti grande umiltà.

Il testamento di Soleimani

“Mia cara moglie, ho già scelto la mia tomba e voglio che sia nel Cimitero dei Martiri di Kerman. Mahmood lo sa. Fai sì che la mia tomba sia semplice come quella dei miei compagni di martirio”.

Kerman, capoluogo dell’omonima regione nel sud-est dell’Iran ai margini del grande deserto salato Dasht-e Lut, è la città natale di Soleimani. Le stesse fonti irachene che ci hanno fatto pervenire il testamento, spiegano che il generale iraniano sulla tomba ha chiesto di far scrivere soltanto queste parole: “Ufficiale Qasim Sulaimany”. Nient’altro, soltanto un nome, che molto probabilmente riecheggerà a lungo in tutto il Medio Oriente.

Eugenio Palazzini

You may also like

1 commento

Dino Rossi 7 Gennaio 2020 - 4:20

…parola oggidì abusata con essa si indicava chi professando una religione od un idea, senza usare violenza, veniva per essa perseguitato financo alla morte.
Come ho già detto al Dr. Fusaro, che stimo, il Generale Soleimani era uomo di grande coraggio ed intelligenza, ma faceva parte di un un’organo militare della Repubblica islamica e perseguiva la lotta armata contro quelli che lui riteneva nemici.
A sua volta aveva nemici potenti che bramavano di farlo fuori, si può discutere il modo di il momento, ma per perseguire strategie a lungo termine occorre prendere decisioni ed intraprendere strategie che mettano in difficoltà gli avversari. Le di lui decisioni di concerto con una teocrazia non migliore né peggiore di tante pseudo democrazie, hanno decretato la morte di molte persone.
Solo Dio giudicherà la sua anima, per il resto preferisco la peggio libertà alla meglio dittatura!

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati