Dallas, (Texas), 28 ott – Un giudice del tribunale di Dallas (Texas) ha stabilito che un bambino può decidere autonomamente di cambiare sesso se presenta i sintomi della disforia di genere, ovvero il malessere percepito da un individuo che non si riconosce nel proprio sesso o nel genere assegnatogli alla nascita. Il padre, in questo caso, non solo non può fare niente per opporsi e anzi, secondo il giudice, se egli non accetterà la transizione sessuale del proprio bambino, gli sarà tolto l’affidamento della prole con l’obbligo di non interferire nell’iter di cambio sesso. E’ successo al texano Jeffrey Younger e suo figlio James, di 7 anni.
La vera diatriba, chiaramente, non è tra padre e figlio, ma tra ex coniugi. E’ stata infatti la ex consorte di Younger, Anne Georgulas, a intentare la causa, sostenendo che il piccolo James, dal compimento del terzo anno di età, avrebbe iniziato a identificarsi come una bambina di nome Luna e manifestare la volontà di vestirsi da femmina. E dal momento che il figlio manifestava tali comportamenti, perché non procedere con il cambio irreversibile di sesso a partire dalla somministrazione di ormoni e bloccanti della pubertà? Una decisione, questa, che ha incontrato l’opposizione strenua dell’ex marito. E come dargli torto? Ma il giudice ha stabilito che se l’uomo vorrà continuare a vedere suo figlio non solo dovrà accettare di vederlo fronteggiare questo percorso, ma dovrà persino chiamarlo con il suo nome da bambina e trattarlo come tale.
La sentenza ha provocato una bufera di polemiche in America, anche tra i rappresentanti della comunità Lgbt. L’attivista Brad Palumbo, ad esempio, ha puntato il dito contro l’irragionevolezza della sentenza spiegando che “un bambino di soli 7 anni non può essere transgender. Non esiste la certezza necessaria per giustificare step verso cambiamenti fisici che possono alterare la vita di una persona come la terapia ormonale o il blocco della pubertà”. Oltretutto, data la giovanissima età di James, ci sono altissime probabilità che una volta cresciuto possa cambiare idea sulla propria transizione – magari proprio quando il percorso verso il cambio di sesso è arrivato ad un punto di irreversibilità.
“Numerosi studi dimostrano come una maggioranza sostanziale di bambini con problemi di confusione di genere – una maggioranza che va dal 65 al 94% – alla fine ha smesso di identificarsi come transgender”.
Cristina Gauri
3 comments
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A 7 anni volevo essere Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico ,
peccato non sia stata emessa sentenza in mio favore , oggi l’ Europa sarebbe migliore !
Avrei ripristinato il Circo Massimo , e Merkel , Micron & C avrebbero deliziato
il Popolusque ….. “giocando” con leoni , tigri , orsi …..
Ma Bergoglio in questo campo non di espone ?