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“Noi rubiamo, sì, ma poco”. I rom di Castel Romano senza vergogna (Video)

by Vittoria Fiore
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I rom di Castel Romano e Mario Giordano

Roma, 25 ott – «Noi rubiamo, ma rubiamo poco. Lo facciamo per sopravvivere». Così un rom di Castel Romano ha giustificato i traffici illeciti dei membri del suo campo davanti alle telecamere di Fuori dal coro, il programma condotto da Mario Giordano su Rete4. Un’ammissione di colpevolezza chiarissima, ma condita dal solito vittimismo e dalla solita certezza d’impunità che contraddistingue la quasi totalità delle comunità di nomadi. E Giordano, ovviamente, ha gioco facile nel canzonare il rom in collegamento.

Il degrado dei campi rom

Nel corso della puntata di Fuori dal coro, Giordano ha mostrato un video-inchiesta realizzato dalla redazione in un campo rom della periferia di Torino. Nessun bambino era andato a scuola e, interrogati in proposito, i bambini stessi e i genitori – o chi ne faceva le veci – hanno accampato le scuse più varie: non è passato il pulmino, «io ho 21 anni» (dice di un ragazzino che avrà sì e no 12 anni), non ci sono posti a scuola ecc. Poi il servizio accende i riflettori sulla metropolitana di Roma, dove vengono riprese due ragazze rom – una porta un neonato per essere intoccabile ai controlli – che tentano di rubare il portafoglio a un turista giapponese. Al termine della clip, in studio Giordano si presenta con una ruspa giocattolo.

«Voi italiani rubate tanto»

È a quel punto che parte il collegamento in diretta con il campo nomadi di Castel Romano. E quello che ha l’aria di essere il capotribù lancia il suo furioso j’accuse contro le istituzioni italiane: «Noi mandiamo tutti i nostri bambini a scuola – dice – ma tanto lì non imparano niente». Ammesso e non concesso che ci vadano veramente, di sicuro non insegnano loro a rubare… Ad ogni modo, il rom giustifica anche i furti commessi dalla sua comunità: «Noi rubiamo, ma rubiamo poco, per vivere. Ma voi rubate tanto, con le carte di credito: escono, entrano, escono, entrano». Forse il governo giallofucsia ha trovato un nuovo sponsor per la lotta al contante.

Vittoria Fiore

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2 comments

SEPP 25 Ottobre 2019 - 2:51

I fin dei conti hanno ragione, sono protetti dalla legge, e i loro crimini sono evidenti, però i loro maestri indossano la lobbye e sono d’esempio all giovani mente. Se fossero intelligenti fonderebbero una banca e legalmente possono arricchirsi. Un prete parlemitano disse che lo stato ha ucciso più gente di Riina, gli volete dare torto? Ricordatevi che anche loro sono vittime dell’olocausto tedesco, infatti litigano con i detentori del marchio per i risarcimenti. Non si sono mai evoluti.

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Commodo 27 Ottobre 2019 - 10:10

C’ era chi diceva che gli zigagnoni sono BESTIE, quando non DEMONI, in veste “umana” ….. Dare torto ad una simile affermazione con gli “argomenti” fumosi ed elusivi , conditi con il LORO tipico lait motiv : “ma il problema e un altro” , dei cosiddetti “radical chic” , è completamente impossibile. Almeno agli occhi ed alle orecchie delle persone sensate. (E che non possano permettersi scorte armate).

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