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Lo strapaese contro Bibbiano e Mee Too. L’esempio di Voghera

by Giuliano Lebelli
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Voghera, 11 ott – Voghera, profonda e placida provincia italiana. Giovedì sera che conduce verso l’autunno padano, la nebbia è solo in divenire. Eppure nella patria della casalinga – nefasto appellativo, creato da Alberto Arbasino, che si è appiccicato sulla città che sorge in riva allo Staffora – qualcosa si muove. All’ombra del Duomo, ieri sera, si è tenuta la conferenza “L’era delle streghe. Da Bibbiano al Mee Too: l’ideologia gender all’attacco della famiglia”, organizzata dal Circolo Culturale Salvatore Frisina (storico esponente missino irense) che ha visto come oratori Francesco Borgonovo, vice-direttore de La Verità ed autore de L’era delle streghe per i tipi di Altaforte Edizioni, Federico Taverna, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, e nelle vesti di moderatore Lorenzo Cafarchio, portavoce vogherese di CasaPound Italia.

lorenzo cafarchio

Federico Taverna, Fratelli d’Italia, Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità e Lorenzo Cafarchio, CasaPound Italia

Parlateci di Bibbiano

Il tema è spinoso. La richiesta è una: parlateci di Bibbiano. All’indomani della notizia che il Tribunale dei minori di Bologna non ha riscontrato anomalie “su 100 fascicoli esaminati” la canea giallofucsia è partita all’attacco. “Qualcuno chiederà scusa al Partito Democratico per mesi di calunnie?”, sbraita il dem Ubaldo Pagano. Ma come riferisce, quest’oggi sulle colonne de La Verità Giuseppe Spadaro, presidente del Tribunale dei minori bolognese, “occorrerà però apportare delle modifiche normative per consentire un maggiore controllo sull’operato dei servizi”. I problemi esistono, il problema degli assistenti sociali è da attenzionare, ed il “sistema Bibbiano”, ahinoi, esisteva eccome.

Le colpe di Livia Turco

Borgonovo ha guidato la platea nei meandri della vicenda. Vicenda che parte dagli anni 2000, quando una legge dell’allora ministro Livia Turco ha sostanzialmente privatizzato una serie di servizi sociali, destinati alla famiglia, che ha reso, nel corso del tempo, gli infanti appetibili a cooperative ed affini. La morte dello Stato sociale, la vittoria del capitalismo. Dove tutto è denaro ed imperano i diritti civili la famiglia è messa alla berlina. I figli sono un desiderio, non il futuro di una Nazione, la folle logica del capitale mostra i suoi incisivi.

Prove di fronte sovranista 

Federico Taverna ha invece pilotato il pubblico nei doveri e negli oneri che le amministrazioni comunali hanno nei confronti dei cittadini. I temi, oltre all’orrida vicenda emiliana, sono stati molteplici dall’ideologia Lgbt, nata ed arrivata fino a noi partendo dagli anni ’60, il fenomeno grottesco delle femministe sgorgato nel Mee Too dove (poche) donne privilegiate, a caccia di nuovi benefici, hanno scagliato la loro fatwa contro il maschio bianco eterosessuale. In un decennio che sembra uscito dalle pagine di Aldous Huxley, la battaglia delle parole e delle idee senza parole, tema caro ad Oswald Spengler e Marcello Veneziani, trova munizioni ed adepti nella provincia tricolore.

Dopo la passeggiata tricolore della settimana scorsa a Pavia promossa da CasaPound e Fratelli d’Italia, nella città che fu di Alfieri Maserati monta un fronte sovranista che punta ad uscire dall’angolo e contrattaccare la politica dello sfrenato progresso partendo, o meglio ripartendo, dalla cultura. Perché, infondo, la verità risiede in quello che era solito dire Leo Longanei, alla fine sarà lo strapaese, ancora una volta, a salvare l’Italia.

Giuliano Lebelli

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