Roma, 25 set – Fulvio Abbate era un fine umorista e un giornalista fuori dal coro. Fulvio Abbate era un intellettuale irregolare, la coscienza autocritica (e autoironica) della sinistra. Ma ora Fulvio Abbate scrive per l’Huffington Post. E quindi è diventato una «vecchia zia» dell’ideologia globalista. Leggere per credere il suo ultimo editoriale per il quotidiano diretto da Lucia Annunziata. Già il titolo è tutto un programma: Proteggere Greta dai nazisti. Ma qual è, in soldoni, la tesi di Abbate? Nientemeno che, nei critici della «paladina dell’ambiente», albergherebbero pensieri e comportamenti di matrice nazionalsocialista.
Satira nazista?
Più in particolare l’editorialista dell’HuffPost si scaglia contro «il dispositivo ironicamente derisorio su Greta Thunberg» messo in funzione dalla «destra programmaticamente cinica». Un dispositivo che ad Abbate «appare assolutamente inaccettabile per implicito, greve razzismo». Stando a quanto dice lui, infatti, «nel modo e nelle forme in cui un ampio pezzo di mondo, con crudeltà da affresco bruegeliano, osserva e soprattutto irride la persona Greta Thunberg sembra di riconoscere la medesima cifra razzista biologica che la subcultura clinico-politica del nazismo riservava a coloro ritenuti affatto pienamente “normali”, “sani”, se non, nella prospettiva dei lager, “subumani”». Insomma, parafrasando Abbate, le prese in giro di Greta sarebbero una sorta di anticamera ad Auschwitz.
Ma non è finita qui: «Perfino il sarcasmo sulle sue trecce, indicate come simmetriche alle acconciature uniformi, regolamentari, etnicamente tali, delle ragazze della B.D.M., cioè la vitale Gioventù femminile nazista, paradossalmente serve a completare questo quadro di grottesca mostrificazione caricaturale dell’individuo Greta, prim’ancora che del personaggio pubblico, della militante ambientalista, “verde”». Abbate, in pratica, ha notato «un approccio al suo volto e alla sua stessa prossemica (si tratta della disciplina che indaga i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale sia non verbale) degno del dottor Josef Mengele e di una idea da post-eugenetica adeguata alla propaganda delle attuali destre».
Greta vs. Ivanka
In tutto questo, inoltre, l’editorialista dell’HuffPost trova ingiuriosa la contrapposizione tra il volto corrucciato della Thunberg e l’avvenenza ammaliante di Ivanka Trump, perché si si tratterebbe di una «contrapposizione mediatico-spettacolare» che mette in scena «la figlia sontuosamente glam del magnate Donald, cui opporre, in un’altra prospettiva, la modestia dell’altra, le espressioni di Greta, il suo abbigliamento ordinario, sottolineando su tutto, esplicitamente, la presenza in lei della Sindrome di Asperger, come segno, giusto per rimanere nella definizione dei clinici nazisti, di scarto sociale, se non proprio allusione al subumano». Insomma, tra le altre cose, ci tocca ricordare ad Abbate pure la regola base dell’immaginario pop: la fica tira più di un carro di mocciosette arroganti.
I questurini del pensiero
Ad ogni modo, mettendo da parte i deliri e per andare al nocciolo della questione, è ovvio che il fu brillante giornalista dell’Huffington ha ormai vestito i panni dello sbirro globalista. Paragonare la critica e la satira su Greta alle camera a gas non è solo un’enormità logica, ma è anche un’operazione di bassissima lega. Un’operazione, peraltro, condotta proprio adesso che i social network – legittimati dalle fole liberticide del governo giallofucsia – hanno iniziato la caccia alle streghe e hanno messo in moto una macchina censoria contro tutti coloro che esprimono opinioni politicamente scorrette. Quest’editoriale, insomma, ha un retrogusto amarissimo di delazione e di quell’odio che vorrebbe denunciare. Una volta il libertario Fulvio Abbate avrebbe riso di articolesse del genere. Oggi, invece, si è accomodato dalla parte dei questurini del pensiero.
Valerio Benedetti
12 comments
Eh, ma di nazisti se ne intende di più chi la foraggia, dato che collaborò con loro, in Ungheria: aveva press’appoco la stessa età di questa idi0ta, solo che lui era ebreo, come coloro ai quali requisiva i beni per conto dei nazisti… Oggi invece fa il magnate e il “filantropo”: requisisce i beni della gente di altri paesi con inghippi “finanziari”, quando non allestisce qualche “primavera colorata” per mettere sottosopra la democrazia e approfittarne allo scopo di depredare i paesi… Si tratta, in breve, di uno di quei tizi per i quali contano solo “i soldi e le favole su una crescita economica”, a dirla con le stesse parole di questa tristissima marionetta…
A me Greta infonde uno strano senso di tristezza ed inquietudine. Con il suo sguardo che si spegne nel vuoto, mi sembra sempre sola e smarrita anche nella folla
Più che “sola e smarrita”, diremmo una sòla (alla romanesca) e stop.
.uno che merita voli pindarici, come i suoi scritti..
.. comunque,la gretina, assomiglia in modo impressionante alla “bambola assassina”..
? Marc
il sorcio ? fece i primi sporchi soldi proprio collaborando con le SS, nei rastrellamenti in Ungheria , notizia mai negata dal sorcio !!!!
Per chi lo ognorasse poi….
Hitler ed Himmler erano vegani ?
e non fumavano .
E furono i primi ecologisti !
Si leggano i loro proclami ….
Esatto Sergio. Anzi, di quel fatto se ne rallegrò pure!
A me Greta infonde un profondo senso di tristezza ed inquietudine. Con il suo sguardo che si spegne nel vuoto, mi appare sola in una grande folla di muti
I soliti “nazisti”…! Sempre presenti, come il prezzemolo… Ma che invece ci stanno bene come il cavolo a merenda…! Tranne che nelle merende dei “compagni” , appunto: “di merende” , avvezzi ad ingozzarsi ed a papparsi ben altro che cavoli e cavolacci! (Loro!).
Capiamoli: i sorci rossi hanno costante bisogno di nemici come di nuovi elettori (d’importazione…), dato che senò nessuno se li incula più…
[…] Di Cristina Gauri – Roma, 26 set – Vietato dubitare del verbo di Greta. Non poteva essere altrimenti: la mannaia della censura colpisce anche il dibattito sul riscaldamento globale, azzerandolo in favore della vulgata degli eco-sensi di colpa. Meglio ascoltare le frignate di una ragazzina con le trecce e silenziare la voce di decine di scienziati gravemente colpevoli di sollevare dubbi sulla teoria del riscaldamento globale, assurta a nuovo testo sacro della generazione green. Se non ci si allinea, si viene marchiati con un aggettivo piuttosto evocativo: “negazionista“. Del resto proprio ieri l’Huffington post parlava della “deriva nazista” di coloro che contestano le parole di Greta Thunberg. […]
Io do a tutti credito di essere dotati almeno del “minimo sindacale” di materia grigia. Quindi, questo pennivendolo, sia pure sinistronzo, non può credere per davvero che le persone, da lui bollate come: “nazisti” , siano idioti a tutto tondo. Io sono convinto che lui lo voglia fare credere agli idioti che pure pagano per leggere le sue idiozie. Lettori che, lui per primo, considera una moltitudine di decerebrati manipolabili. Quelli che lui definisce: “nazisti” , non se la prenderebbero mai con una “bambiragazzina” , sia pure antipatichina, stupidina, cialtroncina e insipidina. Una post lattante che lancia occhiatacce a tutti coloro che si rendono rei di ignorare, o valutare per ciò che realmente sono, i suoi infantili delirii di onnipotenza titillati ad arte, (e, soprattutto, finanziati), dallo “zio” il cui nome può essere letto esattamente anche al contrario. Con cotanto “zio”, e con tutta la sua camarilla mondialista, desidererebbero prendersela i bollati come: ” nazisti” . Con il “pifferaio magico” , non con il “piffero” , vittima anc’ essa, a cui non è stata rubata propriamente l’ infanzia, come ha proferito a comando, bensì la sua innocenza.