Roma, 20 ago – In attesa di quello che dirà oggi il premier Giuseppe Conte in Senato, il vicepremier Matteo Salvini fa il punto sulla crisi di governo (da lui scatenata a sorpresa dodici gorni fa). “Aspettiamo che parli Conte e poi vediamo. Per quanto riguarda la mia posizione personale è l’ultima delle cose che mi preoccupano. La Lega non è nata per occupare sette ministeri. Nessuno mi ha chiesto nulla. Comunque penso che gli italiani abbiano apprezzato il mio modo di difendere la sicurezza e i nostri confini”, dice il ministro dell’Interno a Ma cos’è questa estate su Radio 24, riferendosi alle voci di un suo passo indietro dal governo per favorire un Conte-bis, sempre con M5S e Lega.
Salvini: “Passo indietro? Non me l’ha chiesto nessuno. Aspettiamo Conte”
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“Ma ce lo vedete un governo Pd-M5S-FI? Tutto è possibile ma… a meno che non ci sia un ‘tutti contro Salvini’. Però l’Italia ha bisogno di un ‘governo per’ non un governo contro. Non sto lavorando a un governo contro questo o quello” chiarisce il leader della Lega, commentando l’ipotesi di un “inciucione” anti-Lega (che tanto piacerebbe a Matteo Renzi e Romano Prodi). “Poi – aggiunge – se qualcuno ha già scelto di fare una maggioranza alternativa, se si stanno già distribuendo ministeri tra Pd e M5S basta che lo dicano. Per me non è un problema. Starò all’opposizione? Sono disponibile ad aspettare tutti e poi farò le mie libere riflessioni, altrimenti non avrei messo in gioco sette ministeri della Lega. Avrei fatto finta di niente e avrei tirato a campare”.
Se si dovesse fare un governo M5s-Pd, gli chiedono ancora, la Lega andrà all’opposizione? “Ci mancherebbe altro – replica Salvini – cosa dovrei fare? Sovvertire la Costituzione? Io le regole le rispetto, ma chi come me ha la coscienza pulita non ha mai paura del voto. Chi invece la pensa ‘alla Renzi’ dice: aspetta, vediamo a ottobre… votiamo un po’ più in là. Allora vuol dire che un po’ di paura ce l’ha. Io a votare ci andrei anche domani mattina”.
Il titolare del Viminale poi smentisce nettamente di aver sentito negli ultimi giorni Conte o il vicepremier Luigi Di Maio. E respinge anche l’ipotesi di aver deciso di rompere l’alleanza di governo per bloccare in qualche modo le inchieste della magistratura sul Russiagate: “I governi non fermano le inchieste della magistratura. Rispetto il lavoro dei magistrati, indaghino pure sulla Russia, perché prenderanno poco o nulla. Figuriamoci se faccio o disfaccio il governo in base alle inchieste della magistratura”. Sempre a proposito dei magistrati, però, in un’altra occasione Salvini ha ammesso di non escludere che una volta fuori dal governo venga coinvolto in qualche inchiesta.
Adolfo Spezzaferro