Roma, 17 ago – Alarm Phone è il centralino che riceve le segnalazioni di emergenza dai barconi dei migranti alla deriva, grazie ai telefoni satellitari forniti dai trafficanti prima della partenza dalla Libia, ovviamente corredati con il numero già salvato in rubrica. La piattaforma “salva migranti” è una creazione di Watch The Med, organizzazione fondata dall’eritreo Padre Mussie Zerai, autoproclamatosi “Padre Mosè” per quella che era la sua specialità: favorire l’arrivo dei migranti dall’Africa (in particolare dal Corno d’Africa) all’Italia.
Dall’agosto 2017, Zerai è accusato del reato di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” nell’inchiesta della Procura di Trapani, che ha portato al sequestro in via definitiva della nave Iuventa di Jugend Rettet. Anche tre membri della Ong tedesca sono imputati per il medesimo reato: tra questi, l’allora comandante della nave, Pia Klemp, poi ingaggiata da Sea Watch. A breve, gli accusati potrebbero andare a processo.
La storia giudiziaria di Mussie Zerai ha avuto inizio nel 1994, poco dopo essere arrivato in Italia. Vicino a Laura Boldrini tanto da essere accolto alla Camera nel novembre 2013, Zerai è “stato condannato a due anni di reclusione, con rito abbreviato, per concorso in detenzione ai fini di spaccio di 2,2 chilogrammi di hashish” (http://www.ilgiornale.it/news/cronache/stato-carcere-spaccio-bufera-sul-prete-amico-boldrini-1576850.html). Come riportato da La Verità, il giudice avrebbe scritto nella sentenza che “che ‘a pena espiata’ sarebbe stata ordinata l’espulsione di Zerai dal territorio italiano”.
Come ogni organizzazione che si occupa di immigrazione, anche Alarm Phone – Watch The Med presenta molte zone d’ombra e poca trasparenza. Costituita nell’ottobre 2014 “da reti di attivisti e rappresentanti della società civile in Europa e Nord Africa” , oltre a Mussie Zerai, tra i fondatori abbiamo rintracciato Lorenzo Pezzani, ricercatore di Forensic Architecture, ovvero un’agenzia di ricerca dell’Università di Londra che si occupa di immigrazione e diritti umani. Tra i finanziatori di Forensic Architecture (2018-2020) spicca, e non è certo una sorpresa, la Open Society Foundations di George Soros. Nel 2017, l’agenzia ha preparato un lungo report nel quale ha cercato di sollevare Jugend Rettet dalle accuse della Procura di Trapani (stessa inchiesta che vede imputato Mussie Zerai), mentre nel 2018 ha sostenuto la posizione di Sea Watch contro la Guardia Costiera libica , in merito al tragico evento del 6 novembre del 2017, appoggiando la tesi della Ong anche presso la Corte europea dei diritti dell’uomo.
Tra gli attivisti del centralino di Zerai, anche “Lady SOS” Nawal Soufi, che dal 2015 al 2017 ha affermato di aver aiutato oltre 20mila migranti a sbarcare in Italia, mettendo a disposizione il suo numero di cellulare e trasformandosi in un centro di smistamento chiamate utilizzato dagli migranti e fornito a loro dai trafficanti prima della partenza sul barcone.
Immortalata avvolta nella bandiera dei ribelli siriani e premiata dalla casa editrice Paoline con la pubblicazione del libro Nawal, l’angelo dei profughi, Soufi è stata indicata direttamente da un trafficante di uomini, che ai microfoni di Piazza Pulita nel 2017, l’ha presentata come il contatto utilizzato per portare a buon fine la tratta di migranti: “Tranquillo, lo scafista ha una bussola, un Gps e il telefono satellitare. Ha anche il numero della signora Nawal, che lavora per una Ong italiana. La contatta dalla barca e le fornisce le coordinate, così lei avvisa la Guardia Costiera”. Il giornalista Fateh Ali chiede al trafficante se “La donna conosce lo scafista”: “Sì. Quando lei riceve una chiamata dal satellitare sa che è gente che si trova in mezzo al mare” e così “contatta quelli di Medici senza frontiere che prendono le coordinate e vanno verso il barcone”.
Nawal Soufi la ritroviamo anche a Milano, durante i controlli straordinari delle Forze dell’Ordine ai migranti assiepati davanti alla stazione Centrale, che come noto hanno portato degrado e illegalità in quella zona della città. L’attivista di origini marocchine gridava: “Prima verranno a prendere i migranti, poi prenderanno i musulmani, poi gli ebrei, i buddisti, e poi prenderanno gli stessi italiani”.
Un altro membro di Alarm Phone è Chiara Denaro, sociologa passata dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) al Servizio dei Gesuiti per i rifugiati, che in Italia si occupa di accoglienza con l’associazione Centro Astalli.
Attivisti dal primo minuto anche dalla Germania. Hagen Kopp dichiarava nel 2015, dopo qualche mese dalla fondazione di Alarm Phone: “Iniziammo a chiederci cosa sarebbe cambiato se la seconda chiamata fosse arrivata ad un’agenzia indipendente; qualcuno che si incaricasse di controllare i controllori”. Kopp si riferiva al naufragio dell’11 ottobre 2013 avvenuto al largo di Malta, dopo il quale fu accusata la Guardia costiera italiana di non aver mobilitato alcun mezzo di soccorso e di non aver allertato le Forze armate maltesi. Membro del collettivo tedesco No one is illegal, Hagen Kopp ha partecipato alla redazione di Welcome to Europe, la guida pubblicata in diverse lingue che spiega ai migranti come raggiungere l’Europa e i connessi diritti dei quali possono beneficiare al momento dello sbarco. La versione italiana Welcome to Italy è stata pubblicata dal Gruppo Feltrinelli e poi distribuita in formato cartaceo nelle librerie dell’editore.
Nascosti tra le fila di Alarm Phone altri nomi noti italiani: Gabriele Del Grande, Toni Negri, Fabrizio Gatti e l’associazione rossa ARCI. Gabriele Del Grande è il blogger di Fortress Europe, progetto finanziato nel 2011 dall’Open Society Institute di George Soros. Nel 2015, Del Grande è stato fermato dalla polizia turca e poi detenuto per 15 giorni in un centro di identificazione, mentre cercava di oltrepassare illegalmente il confine con la Siria per raggiungere la zona occupata dai ribelli anti Assad. Per la sua liberazione, si è mobilitato il solito associazionismo sorosiano, dall’allora presidente della Carta di Roma fino a Luigi Manconi.
Toni Negri, co-fondatore ed ideologo militante delle organizzazioni Potere Operaio e Autonomia Operaia, fu incarcerato e processato con l’accusa di aver partecipato ad atti terroristici e d’insurrezione armata. Poi assolto da queste imputazioni, venne però condannato a 12 anni di carcere per associazione sovversiva e concorso morale nella rapina di Argelato. Nel 1983, diventato deputato del Partito Radicale, Negri uscì di prigione ed espatriò in Francia, dove poté beneficiare della dottrina Mitterand ed essere così assunto come docente all’Università parigina di Saint-Denis. Tornato in Italia dopo il patteggiamento del 1997, Toni Negri scontò la pena in regime di semilibertà fino al 2003.
Fabrizio Gatti è un giornalista de La Repubblica e autore del blog de L’Espresso Undercover. Capace di scovare il fascismo anche quando un treno è in orario, Gatti è diventato noto ai lettori de Il Primato Nazionale per la sua missione “salva bambini” realizzata in una scuola elementare di Cernusco sul Naviglio, vicina alla sede logistica di Altaforte Edizioni.
L’associazione Arci, “erede della tradizione mutualistica dei movimenti popolari e antifascisti”, è da tempo impegnata sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza, soprattutto da quando ha ricevuto i fondi dalla Open Society Foundations di Soros e i finanziamenti pubblici erogati dalla Presidenza del consiglio dei ministri per un non meglio precisato “progetto antitratta”. ARCI è anche tra i fondatori della Ong italiana “salva migranti”, Mediterranea Rescue, che ha già al suo attivo il sequestro del veliero Alex e quattro accuse per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, indirizzate a due dei suoi comandanti e ai capi missione, l’antagonista pluripregiudicato Luca Casarini e il parlamentare Erasmo Palazzotto.
Nella seconda parte dell’inchiesta, verrà spiegato cosa significa realmente “l’offrire ai migranti su imbarcazioni in difficoltà una seconda possibilità di diffondere il loro SOS” di Alarm Phone.
Francesca Totolo
17 comments
…pregiudicati per rapine, omicidi, spacciatori, ecc ecc…che bella compagnia di magna-magna..”i clandestini rendono più della droga”…non c’è da meravigliarsi se tanta gente, tra cui: “intellettuali”, preti, politici, giornali, Vaticano, coop rosse e bianche, si danno tanto, tanto, tanto da fare….il dio denaro è molto potente..
È possibile che sapendo di tutti costoro vita morte miracoli e malefatte non ci sia in tutto l’occidente non comunista una organizzazione in grado di fermarli?
Il mondo intero è guidato e sabotato da Soros e relativi sodali ma non c’è nulla e nessuno in grado di fermarli?
Se è così vuol dire che hanno già vinto e chi non aderisce alla loro dottrina può solo blaterare parole inutili.
Siamo veramente a questo punto?
“I clandestini rendono più della droga”? Guarda quanto hanno reso a Salvini…
“I clandestini rendono più della droga”? Guarda quanto hanno reso a Salvini…
Ma va a cagare buonista del C….
Grazie per queste inchieste esaustive, il solo rammarico è, che nessuno degli indottrinati di sinistra vorrà prendersi la briga di confrontarsi con la realtà, per loro è molto più comodo rimanere arroccati sulle proprie posizioni. Esattamente ciò di cui accusano i loro avversari, da sempre questi pusillanimi rifiutano il confronto, perché terrorizzati dallo scoprire che non hanno ragione, sono come i mussulmani o qualunque altra organizzazione settaria, non si formano un opinione esperendo molteplici punti di vista, così da poter sviluppare il discernimento, ma preferiscono prendere in prestito l’opinione altrui facendosi spiegare i dettami della loro ideologia da altre persone che ne illustrano loro i punti cardine. Sono patetici, perché così facendo, credono di poter emendare la loro coscienza corrotta dalle molteplici nefandezze di cui si macchiano abitualmente. Hanno gli stessi difetti di chiunque altro, solo che credono che accusando chi ha un pensiero che differisce dal loro, di: ” Razzismo, Disumanità, Cattiveria, e via discorrendo “, di sollevare le proprie ridicole esistenze dal vuoto morale ed etico che le ammanta. Brutta gente, che principalmente è intrisa di avidità e gelosia, che vuole incolpare qualcun altro per la propria mediocrità, sono la disgrazia dell’occidente.
Complimenti! Ottimo articolo! Grazie per il suo lavoro.
Si sa da tempo chi siano le ONG o hanno scoperto adesso l’acqua calda Scommettiamo che entrerà anche l’altra ONG con 300 poveri naufraghi
È possibile che sapendo di tutti costoro vita morte miracoli e malefatte non ci sia in tutto l’occidente non comunista una organizzazione in grado di fermarli?
Il mondo intero è guidato e sabotato da Soros e relativi sodali ma non c’è nulla e nessuno in grado di fermarli?
Se è così vuol dire che hanno già vinto e chi non aderisce alla loro dottrina può solo blaterare parole inutili.
Siamo veramente a questo punto?
ma quando faremo piazza pulita di tutte ste merde, io so armato e pronto
Mi spiegate cosa c’è di male nel salvare le persone e nel farle arrivare in Europa??? Ma siete tutti fuori di testa?? Un’articolo di 2 pagine indignato perché c’è gente che si occupa di coordinare i salvataggi e di non fare affogare questi poveri cristi!! Certo che fate schifo al cazzo proprio!!
Cara Valentina non ha capito un cazzo proprio lei!
Non ha capito che è tutta una montatura e strumentalizzano sti poveracci solo a fini politici contro Salvini? Di sti africani frega niente a nessuno specialmente ai sinistri, maestri di cinismo.
O è un anima candida. Allora poverella.
Oppure è in mala fede, allora si deve vergognare e stare zitta.
Grazie.
Ma qualcuno di voi portatori di verità, è in grado di produrre prove?
Siete in grado di dimostrare, dati alla mano, ciò di cui parlate?
Avanti!!!
[…] Libia si sono drasticamente ridotte. Così come si sono zittite le segnalazioni del centralino Alarm Phone, fondato dal pregiudicato e indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, padre […]
[…] Libia si sono drasticamente ridotte. Così come si sono zittite le segnalazioni del centralino Alarm Phone, fondato dal pregiudicato e indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, padre […]
[…] ne sono anche due che operano anche tra le coste libiche e l’Italia, Sea Watch e il centralino Alarm Phone, quest’ultimo fondato da padre Mussie Zerai, già accusato dalla procura di Trapani per […]
[…] ne sono anche due che operano anche tra le coste libiche e l’Italia, Sea Watch e il centralino Alarm Phone, quest’ultimo fondato da padre Mussie Zerai, già accusato dalla procura di Trapani per […]