Roma, 3 set – “Certo che ho votato”, ma “il voto è segreto”. Luigi Di Maio, uscendo da Palazzo Chigi, ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano se e come si era espresso sulla piattaforma Rousseau. “Vedremo quale sarà il risultato ma abbiamo già vinto: tutti sanno che questo governo si formerà con il voto di italiani che decidono senza delegare. Oggi avremo un grande successo che è quello della democrazia diretta che decide”, ha specificato Di Maio. Rileggiamo: “Tutti sanno che il governo si farà”. Quindi ha già vinto il SI? “La democrazia diretta decide”. Quindi ancora non ha vinto il SI? Che confusione, fuori e dentro di te.
Il segreto di Pulcinella
“Vado a pranzo”, ha poi detto il leader pentastellato, dirigendosi verso un ristorante insieme a Bonafede e Fraccaro. Dopo aver lavorato alacremente negli ultimi giorni per giungere a un accordo di governo con il Pd, rinunciando anche alla carica di vicepremier (pressioni di Grillo?), e dopo aver spiegato agli elettori i motivi per cui a suo avviso è buona cosa far partire il governo giallofucsia, Di Maio non si avvale della facoltà di rispondere. Non dice dunque come ha votato, perché la democrazia diretta è una cosa talmente seria da mascherarsi all’occorrenza da democrazia rappresentativa. Il voto è segreto, ma se rappresenti un partito e hai già comunicato cosa intendi fare, diventa il segreto di Pulcinella.
Fate la cosa giusta
Tanto più nel caso di un “capo politico” che stamani, in orario di votazione (il silenzio elettorale lo lasciamo alla democrazia rappresentativa), ha fatto presente agli iscritti al M5S che il Pd ha accettato di inserire i “20 punti” da lui sviscerati nel programma di governo: “Posso dirvi già da ora – ha scritto Di Maio su Facebook – che tutti i 20 punti che il MoVimento 5 Stelle ha presentato al Presidente Conte sono affrontati nel Programma di Governo. Dal blocco dell’aumento dell’IVA al salario minimo, dal taglio del cuneo fiscale agli aiuti a famiglie e disabili, dallo stop agli inceneritori alle trivelle, dalla riforma della giustizia alla legge sul conflitto di interessi, fino alle concessioni autostradali. Buon voto a tutti su Rousseau”. Della serie: non vi dico come votare, ma vi dico perché sarebbe cosa buona e giusta se optaste per il SI. E non chiamateli orientamenti subliminali.
Eugenio Palazzini