Sono positivi i dati messi in luce dall’Ibia. Ma ecco dove si può migliorare
ROMA, 25 lug. – C’è da tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda il match fixing. Lo riporta direttamente uno studio di Ibia che mette in luce come nel primo trimestre del 2019 i casi siano diminuiti del 17% rispetto al secondo trimestre del 2018. Sarebbero 51 gli episodi sospetti segnalati dalle autorità compenti nella seconda parte dell’anno in corso. Che divisi per otto sport diversi e in cinque continenti diversi fanno una media veramente bassa.
I risultati dello studio condotto dall’Ibia
L’Ibia, International Betting Integrity Association, fa notare infatti che pur essendo il 38% in più rispetto a Gennaio-Febbraio-Marzo è comunque il 17% in meno rispetto al Aprile-Maggio-Giugno del 2018, quando erano state messe in registro ben 62 segnalazioni.
Di questi, ben 25 sono gli avvisi che arrivano dal tennis, in aumento rispetto ai 17 segnalati a inizio anno e ancora una volta in meno rispetto allo stesso periodo del 2018 del 43%. Il trend, insomma, appare senza dubbio positivo e il che non può che favorire lo sviluppo del comparto delle scommesse. Solo 88 casi, fino ad oggi, nei primi sei mesi del 2019, mentre lo scorso anno, arrivati a luglio, eravamo già a quota 112: “La principale società di dati di mercato H2 Gambling Capital – spiega ancora Ibia – calcola la vittoria lorda dalle scommesse sullo sport (escluse le corse di cavalli e di cani), un numero più che raddoppiato tra il 2017 e il 2024 raggiungendo quasi 73 miliardi di dollari. Il calcio continuerà dominare, rappresentando il 68 percento del mercato nel 2019 e il 67 percento nel 2024“.
Match-fixing: un nuovo caso fa tremare il mondo del calcio
Eppure, nonostante questi dati facciano sorridere, di recente un caso di match fixing ha fatto tremare il mondo del calcio. Protagonista è stata la squadra belga del KV Mechelen, nota anche come Malines. La Uefa infatti ha deciso di escluderla dalla prossima Europa League dopo un’indagine condotta dall’ispettore disciplinare e etica UEFA. Tutto questo perché, come si legge nel comunicato ufficiale, i dirigenti della squadra e, di conseguenza, il club, erano coinvolti nel tentativo di organizzare a tavolino il risultato di un incontro del campionato nazionale.
Le reazioni della stampa specializzata
“Il mondo del calcio, si sa, è quello che più facilmente diventa fertile per casi di combine o di accordi. Proprio per questo motivo, – commentano dalla redazione di Gaming Insider – gli operatori di scommesse sportive hanno deciso di sospendere le quote per i campionati minori, concentrando il raggio di azione solo sui campionati professionistici. Tuttavia, anche la storia della nostra Serie A è tristemente ricca di casi simili: dai giocatori della Lazio arrestati direttamente in campo fino a Giuseppe Signori, passando per Calciopoli e altri casi minori che si spingono fino alla Lega Pro”.
A questo proposito, allargando il discorso a tutti i campi del gioco, ha parlato Ludovico Calvi, presidente del Global Lottery Monitoring System. Centrale, nel suo ragionamento, sarà il ruolo svolto dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive. “Nella lotta al match-fixing serve impegno condiviso a livello globale verso scommesse sportive responsabili e sostenibili” ha detto Calvi, che punta anche alla protezione del consumatore, specie se minore, con disposizioni sui conflitti di interesse e sul monitoraggio delle scommesse sospette.
Anche qui, insomma, il ruolo fondamentale è quello giocato da istruzione e prevenzione per creare una cultura di legalità e integrazione. Nei giocatori di tutti i campi.
2 comments
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
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ma parlate italiano,porca miseria!
si dice “partite combinate”