Roma, 22 lug – “Non ho incontri in agenda“. Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, rispondendo ai giornalisti a Firenze che gli chiedevano se avesse in agenda un vertice con l’altro vicepremier, il capo politico del M5S Luigi Di Maio, per fare il punto sull’azione di governo visto che la maggioranza appare nuovamente divisa, dalla Tav all’Autonomia. Alla domanda se il governo durerà ancora a lungo, Salvini ha detto: “Per il futuro siamo nelle mani del buon Dio”. Come a dire che la tregua armata raggiunta pochi giorni fa con gli alleati pentastellati è già rotta. “No!”. Cosi’ il ministro dell’Interno ha poi risposto a chi gli chiedeva se intendesse diventare premier senza passare dalle urne.
“Von der Leyen? Spero non abbia pregiudizi politici”
“Non ho mai avuto il piacere di parlare con la presidente della Commissione europea, e spero che non abbia pregiudizi politici”, dice poi Salvini a proposito di Ursula von der Leyen. E in merito alla corsa per i commissari Ue, “se devo fare un esempio – spiega il vicepremier -, il gruppo dei Verdi, che le ha votato contro, ha rivendicato quattro commissari. Che all’Italia spetti un commissario importante è nei fatti, sarebbe triste agire contro un popolo per scelte politiche fatte a tavolino“.
“Sto ancora smaltendo i rubli nascosti in giardino”
“Non ho ancora risposto all’ambasciatore dell’Ucraina, lo farò. In questo momento con l’Est Europa ho qualche difficoltà, sto ancora smaltendo i rubli nascosti in giardino“, risponde infine il vicepremier a proposito della lettera che l’ambasciatore ucraino gli ha indirizzato per chiedergli chiarimenti in merito alla presunta preparazione di un attentato nei suoi confronti da parte di un gruppo criminale ucraino. L’ironia di Salvini è tutta per la vicenda dei presunti fondi russi alla Lega, di cui sia l’alleato a 5 Stelle che ovviamente l’opposizione chiedono che il leader del Carroccio risponda in Parlamento. Ma il titolare del Viminale ha sempre liquidato l’affaire russo come pure fantasia.
Ora resta da capire se le parole di Salvini sul futuro del governo siano solo una boutade o invece preludano a una nuova crisi in seno alla maggioranza.
Adolfo Spezzaferro