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Iran: “Casa Bianca afflitta da ritardo mentale. Nuove sanzioni chiudono la via diplomatica”

by Davide Di Stefano
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Teheran, 25 giu – Continua a salire la tensione tra Usa e Iran. Dopo le nuove sanzioni americane che hanno colpito direttamente la guida suprema Ali Khamenei e il ministro degli Esteri, Javad Zarif, da Teheran è arrivata la dura risposta: “Le inutili sanzioni americane contro la guida suprema e il comandante della diplomazia iraniana rappresentano la chiusura definitiva del canale diplomatico”, ha scritto su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri, Abbas Mousavi. “L’amministrazione disperata di Trump distrugge i meccanismi internazionali in vigore per preservare la pace e la sicurezza mondiali”.

Per Rohani a Washington affetti da “ritardo mentale”

Gli Stati Uniti rispondono invece che nonostante le sanzioni “la porta resta aperta per veri negoziati”. Ad affermarlo è il consigliere per la sicurezza John Bolton, che aggiunge: “L’unica cosa che deve fare l’Iran è varcare quella porta”. Parole che hanno mandato su tutte le furie il presidente iraniano, Hassan Rohani: “Mentre fate appelli ai negoziati, cercate di sanzionare il ministro degli Esteri? E’ evidente che state mentendo. La Casa Bianca è afflitta da ritardo mentale”. 

L’Iran ha le prove radar sull’abbattimento del drone

L’Iran ha inoltre affermato di avere “immagini radar inconfutabili” che dimostrerebbero l’abbattimento del drone americano nello spazio aereo della Repubblica Islamica, smentendo la versione di Washington, ovvero che il mezzo stesse sorvolando acque internazionali. A svelare le nuove informazioni in possesso dell’Iran è stato Majid Takht-e Ravanchi, ambasciatore iraniano all’Onu che è intervenuto in occasione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite pur non prendendo parte alla riunione vera e propria: “L’Iran aveva tutto il diritto di partecipare a quella riunione dal momento che il suo spazio aereo è stato violato da due droni spia americani. Purtroppo ci è stato negato questo diritto”.

Trump: “L’autorizzazione del Congresso non mi serve”

Nel frattempo Donald Trump ha ribadito di non aver bisogno dell’autorizzazione del Congresso Usa per attaccare l’Iran: “Non ho bisogno dell’approvazione del Congresso per colpire l’Iran. Mi piace l’idea di avere il Congresso a fianco. Hanno idee, c’è gente intelligente. Ho appreso un paio di cose l’altro giorno nel nostro incontro con il Congresso, mi piace averlo a fianco, ma legalmente non devo farlo”.

Davide Di Stefano

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paleolibertario 26 Giugno 2019 - 1:31

Onore alla Persia. Basta constatare la legislazione iraniana riguardo l’omosessualità per essere dalla loro parte, contro l’occidente degradato guidato da U.S.A.

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