Roma, 21 giu – Alcuni giorni fa YouTube ha cancellato il canale del partito sovranista spagnolo Vox. Evidentemente, per i censori del colosso di condivisione video, Vox – che si presenta regolarmente alle elezioni e agisce senza ombra di dubbio nel consesso democratico – è un pericoloso veicolatore di hate speech, suprematismo e teorie negazioniste: tutti contenuti che il recente giro di vite operato dalla piattaforma ha – sempre più spesso in modo arbitrario e senza fornire spiegazioni – imbavagliato per sempre, arrivando a talebanizzare il capolavoro di Leni Riefenstahl Il trionfo della volontà, o a falciare i contenuti dei canali di gruppi nazionalisti.
Silenziare ogni dissenso
Sappiamo ovviamente che le proposte di Vox non sono di stampo né suprematista né negazionista e che Youtube, dietro il paravento di questi due spauracchi, (o di scuse sempre più ridicole, come quella che vedremo a breve), sta cercando (così come Facebook) di silenziare ogni afflato di dissenso dalla narrazione sorosiano/mondialista. Così mentre i gruppi fondamentalisti islamici o le organizzazioni antifasciste sono libere di propagandare qualsiasi contenuto sui propri account, a un partito di una nazione europea viene negata questa libertà. Questo è stato il tweet con cui Vox ha annunciato la cancellazione del proprio canale:
?⚠ @YouTube elimina el canal de VOX sin ninguna explicación.
La decisión de eliminar el canal es un grave atentado contra la libertad de expresión y difusión de un partido político. @YouTubeEspanol exigimos una explicación y que la cuenta sea habilitada lo antes posible. pic.twitter.com/LxHhGh7VeW
— VOX ?? (@vox_es) 18 giugno 2019
Alcuni giorni dopo, la formazione politica spagnola ha reso noto tramite una serie di tweets che “YouTube ci ha informato che la disattivazione del canale VOX è dovuta al reclamo presentato da tre persone che ci accusano di avere usato i loro contenuti senza permesso. Le tre persone sono attivisti di sinistra. Uno di loro è un gestore dei contenuti digitali dell’emittente radio Cadena SER“. Vox prosegue spiegando di aver constatato che “altri partiti politici e canali progressisti hanno utilizzano le stesse risorse audiovisive senza essere denunciati. Approfittiamo di questo fatto per esternare la nostra indignazione per le politiche arbitrarie di Twitter, Facebook e Google, pronti a scattare sull’attenti alle richieste di attivisti del marxismo totalitario e dell’establishment”. E conclude: “Dimostriamo il nostro sostegno a tutti coloro che, come noi, sono stati colpiti da queste azioni arbitrarie da parte dei responsabili di questi social network negli ultimi mesi.Come partito con rappresentanza parlamentare, chiediamo che questi leader si impegnino a garantire il diritto costituzionale degli spagnoli di esprimere e diffondere liberamente i loro pensieri, idee e opinioni sulle loro piattaforme“. Da questa mattina, il canale Youtube di VOX è nuovamente visibile. Rimane comunque un episodio grave e inquietante a riprova delle ingerenze dei monopoli nella politica di una nazione sovrana.
Cristina Gauri
2 comments
Le grandi aziende di Silicon Valley sono tutte in mano ai cosiddetti ‘progressisti’, e purtroppo non esiste una vera alternativa a YouTube.
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