Washington, 11 giu – E’ ufficiale: il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha formalizzato la richiesta per l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna. Lo riporta il Washington Post, specificando che la richiesta è stata inoltrata ieri. Il trattato sull’estradizione tra Stati Uniti e Gran Bretagna prevede che la procedura venga compiuta entro due mesi dall’arresto del soggetto da estradare. Il fondatore di WikiLeaks è stato arrestato a Londra l’11 aprile. Lo stesso trattato impedisce agli Stati Uniti di perseguire Assange per presunti crimini che non siano menzionati nella richiesta, a meno che i reati non vengano compiuti dopo l’estradizione.
Le accuse degli Usa
Assange a maggio scorso, con una decisione clamorosa, è stato incriminato per violazioni dell’Espionage Act e per aver cospirato nell’azione di hackeraggio di un computer governativo. Assange sta scontando una condanna a 50 settimane di reclusione a Londra per violazione dei termini della libertà su cauzione nel 2012. La scorsa settimana, per motivi di salute, non ha presenziato ad un’udienza del procedimento a suo carico. Domani è in programma una nuova udienza.
Le accuse della Svezia
In Svezia, il fondatore di WikiLeaks è al centro di un’indagine per un caso di presunta violenza sessuale. Il tribunale di Uppsala ha bocciato la richiesta di estradizione avanzata dalla procura. A Londra, due mesi fa, l’arresto è stato eseguito in base ad un mandato emesso nel 2012. Assange avrebbe dovuto rispondere alle autorità svedesi nell’ambito dell’indagine sul presunto stupro e invece si rifugiò nell’ambasciata dell’Ecuador, dove è rimasto sette anni, fino all’arresto.
Ludovica Colli