Roma, 17 mag – “Convocate me, interrogate me, processate me: sono pienamente colpevole del blocco dell’immigrazione clandestina. Me ne assumo pienamente la responsabilità insieme al governo a meno che qualche ministro 5 Stelle non abbia cambiato idea. Io vado avanti, non cambio, condannatemi, arrestatemi, non cambio perché penso di fare il bene del mio popolo e della mia gente“. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini in diretta Facebook lancia la sua sfida (da campagna elettorale per le Europee) ai giudici. “Ho bloccato lo sbarco da un barcone? Sì. Lo rifarò? Sì. Non c’è presidente del Consiglio che tenga, né ministro dei 5 Stelle. In Italia i trafficanti di esseri umani non arrivano più. Processatemi magari è la volta che il popolo italiano mi porta le ciliegie, le arance”, sottolinea il leader della Lega.
“Stop alla Sea Watch: porti restano chiusi”
“C’è una ennesima Ong tedesca con una nave olandese che ha raccolto alcune decine di immigrati in acque libiche e vuole arrivare in Italia. Assolutamente dico no anche perché il diritto alla vita, alla sicurezza, alla speranza vengono prima rispetto all’immigrazione fuori controllo”. Salvini ribadisce così i porti chiusi alla Sea Watch 3, al limite delle nostre acque territoriali. “Questi non sono soccorritori ma scafisti, e come tali verranno trattati. Per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono e rimangono chiusi”, spiega. “Sono stufo di mantenere un esercito di rompicoglioni che vengono qua a spacciare, rubare, stuprare, aggredire. A casa uno per uno“, avrebbe detto ai suoi in uno scatto d’ira.
“No ai giudici che usano i soldi pubblici per fare politica”
Sempre in diretta Facebook, il ministro dell’Interno se la prende con le toghe politicizzate. “Il 99% dei giudici fa bene il suo lavoro ma se c’è qualcuno che usa denaro pubblico per fare politica e processare un ministro questo mi dà fastidio“, spiega. “Se sulle migliaia giudici qualcuno usa la sua carica per fare politica processatemi”, aggiunge Salvini riferendosi alla vicenda degli sbarchi. “Non convocate i miei collaboratori, convocate me, vengo a Catania domani ma vi chiedo come state usando il denaro pubblico. Sono accusato di sequestro di minori perché ho bloccato per 4 giorni lo sbarco da un barcone che non ha rispettato le leggi? Non si può usare l’incarico pubblico per provare a fermare con la giustizia – sottolinea – quello che gli italiani stanno toccando con mano”.
Adolfo Spezzaferro