Washington, 10 mag – Come annunciato, è scattato alla mezzanotte di Washington (le 6 in Italia) l’aumento dei dazi Usa su 200 miliardi di dollari di beni made in China, dal 10% al 25%. Dal canto suo, Pechino assicura l’adozione delle “necessarie contromisure” anche se, sottolinea, gli “rincresce profondamente”. Al di là degli annunci, però, nella capitale statunitense si continua a trattare. Nelle prossime ore si terranno nuovi incontri tra le due delegazioni guidate, da una parte dal responsabile Usa al commercio Lighthizer e dal segretario al Tesoro americano Mnuchin, e dall’altra dal vicepremier cinese Liu He.
Delegazione cinese: “Dazi non sono la soluzione”
Liu ha detto di essere andato a Washington “con sincerità” e che altri rialzi dei dazi “non sono la soluzione del problema”. Anzi, li ha definiti “estremamente sfavorevoli per le due parti” e per il mondo intero. Il vicepremier cinese ha aggiunto di puntare con i colloqui a porre fine alla guerra commerciale e ai contrasti, riconoscendo l’esistenza di “alcuni problemi” ed esprimendo l’auspicio di potersi impegnare “in scambi razionali e sinceri” con i negoziatori americani che continueranno domani.
Trump telefona a Xi
Il presidente Usa Donald Trump comunque ha detto di aver ricevuto “una bella lettera da Xi” Jinping e che un accordo è ancora possibile. Nelle prossime ore telefonerà al presidente cinese.
Ludovica Colli