Roma, 6 dic – La spesa pensionistica è in continuo in aumento, ma l’assegno si fa sempre più esiguo. E’ questa la fotografia scattata da Istat e Inps sui dati relativi all’anno 2013.
Lo Stato ha speso, nell’anno preso in considerazione, 272.7 miliardi per i trattamenti di previdenza. Un ammontare in crescita dello 0.7% rispetto al 2012, andando a toccare il 16.85% del Pil. Nonostante questo, una buona fetta dei pensionati italiani non riesce ad arrivare alla fine del mese.
Sono infatti il 41.3% del totale i pensionati che percepiscono un reddito inferiore ai 1000 euro al mese, il 39% si colloca invece nella fascia immediatamente superiore. Significa che l’80% complessivo non supera i 2000 euro. Il 13.7% riesce a centrare lo scaglione successivo, mentre solo il restante 6% supera i 3000 mensili.
L’analisi condotta dall’istituto nazionale di statistca prosegue sottolineando come il numero -in valore assoluto- dei pensionati sia sceso, sempre fra il 2012 e il 2013, di 200.000 unità. Allo stesso tempo è calato anche l’assegno per chi si è appena ritirato dal lavoro, con un reddito medio pari a 13.152 euro, di gran lunga «inferiore a quello dei cessati (15.303) e a quello dei pensionati sopravviventi (16.761), coloro cioè che anche nel 2012 percepivano almeno una pensione».
Filippo Burla