Algeri, 9 apr – Le ondate di proteste sorte i primi di marzo in Algeria dopo l’annuncio della quinta candidatura a presidente di Abdelaziz Bouteflika, non si arrestano. Oggi Abdelkader Bensalah è stato nominato capo di Stato ad interim dal Parlamento algerino. Un mandato che dovrebbe durare tre mesi, ma che non è stato gradito affatto dalla popolazione, soprattutto dagli studenti che sono scesi nuovamente in piazza guidando le contestazioni. “Bensalah vattene” è lo slogan scandito dai manifestanti, che tornano a chiedere a gran voce “la fine del regime”. Per tutta risposta la polizia antisommossa ha sparato gas lacrimogeni contro gli studenti nelle vicinanze del tunnel di accesso all’Ateneo di Algeri.
Chi è Bensalah?
Bensalah, presidente dal 2002 della Camera alta del Parlamento, è considerato molto vicino all’ex presidente 82enne Bouteflika, che ha guidato la nazione nordafricana ininterrottamente dal 1999. L’incarico assegnato a Bensalah è dunque un segnale di continuità con il precedente governo, esattamente il contrario di quanto chiesto dai manifestanti da un mese a questa parte. Si tratta infatti di un politico che ha sempre sostenuto Bouteflika, compresa la sua annunciata quinta candidatura da presidente, e all’età di 77 anni è ancora uno degli esponenti istituzionali più in vista e al contempo più invisi dalla popolazione.
Già ambasciatore in Arabia Saudita, è stato presidente del Consiglio nazionale di transizione negli anni ’90 e adesso dovrebbe convincere i manifestanti ad accettarlo come guida provvisoria del Paese per 90 giorni. Impresa evidentemente improba, considerando anche le accuse a lui rivolte anche da alcuni media locali. A cominciare dalla presunta doppia nazionalità (marocchina e algerina), cosa che se accertata sarebbe incompatibile con il suo nuovo incarico (il presidente della Repubblica per legge deve avere soltanto la cittadinanza algerina).
Eugenio Palazzini