Roma, 4 apr – Proseguono le grandi manovre in vista delle elezioni europee del 26 maggio, con i sovranisti-populisti che procedono per ora in ordine più che sparso (e il centrodestra che preme sulla Lega). Il premier ungherese Viktor Orban non parteciperà all’incontro dei partiti sovranisti in programma lunedì prossimo a Milano, convocato dal leader leghista Matteo Salvini. Non ci sarà alcun rappresentante del suo partito Fidesz. Lo ha confermato una fonte vicina al giornale Nepszava. Orban, secondo la stessa fonte, a quanto pare non vuole rompere con il Partito popolare europeo e spera di evitare l’espulsione (per adesso è stata concordata una sospensione, a causa della campagna ungherese anti-Juncker sull’immigrazione). Addirittura, il premier ungherese vorrebbe spostare a destra il Ppe dopo le elezioni. Per questo non è interessato all’operazione di Salvini in seno al gruppo del Parlamento Ue denominato Europa delle Nazioni e della Libertà (Enl).
Il vertice di Milano
Salvini lunedì a Milano presenterà, insieme ad alcuni partiti europei alleati, la convention in programma a fine aprile che aprirà la campagna elettorale. Obiettivo del vertice meneghino: stringere alleanze con i sovranisti europei e il gruppo di Visegrad. La lista dei partecipanti non è ancora del tutto definita, per adesso si sa che parteciperà Joerg Meuthen, portavoce federale di Alternative für Deutschland, il partito sovranista-populista tedesco. Non è ancora invece chiaro se ci sarà un esponente di Rassemblement National (l’assenza della leader Marine Le Pen è concordata con il capo del Carroccio). “Questa volta sarà solo Matteo Salvini a rappresentare Enl, il gruppo di destra della Ue, dove Lega e Rn siedono insieme”, è il messaggio che arriva da Parigi.Ci saranno poi rappresentanti del partito sovranista-populista austriaco Fpoe. E pare che arriveranno anche le adesioni del partito franchista spagnolo Vox, degli olandesi di Forum for democracy, del Partito del Popolo Danese e dei Veri Finlandesi, tutti riconducibili all’area sovranista.
Botta e risposta Salvini-Meloni
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ricevuta a Varsavia dal leader del Pis Jaroslaw Kaczynski, è stata “ridimensionata” da Salvini: “La differenza tra la Lega e altri è che loro devono andare all’estero per cercare alleanze, la Lega fortunatamente invita in Italia altri movimenti europei”. Immediata la replica della Meloni: “Matteo Salvini un paio di mesi fa è venuto a trovare Kaczynski chiedendo di fare un gruppo unitario. Una richiesta che poi non è andata in porto”.
Ppe ago della bilancia
“Noi – è il ragionamento di Salvini – vogliamo un’Europa completamente diversa rispetto a quella governata dal Ppe e Pse. Se i popolari e Forza Italia si sono accorti dell’errore fatto e guarderanno altrove ne siamo contenti”. Giorni fa, anche il leader di Fi Silvio Berlusconi, da sempre amico di Orban, ha aperto a nuovi accordi: “Per cambiare la Ue, il Ppe deve abbandonare l’alleanza storica con il Pse e aprirsi ai conservatori e a quei sovranisti che bisogna educare”. A rinnovare l’offerta ci pensa Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato. “In Europa un cartello delle destre radicali sarebbe destinato alla marginalità e all’irrilevanza – avverte – , come dimostra la scelta del premier ungherese di disertare l’incontro dei sovranisti previsto in Italia lunedì” Per la Bernini l’unica soluzione è “riproporre a livello nazionale l’alleanza tra Lega, Forza Italia e Fdi e lavorare a un accordo che dopo le elezioni europee porti a un governo di vero cambiamento dell’Unione grazie all’affermazione del sovranismo europeo, la grande prospettiva indicata dal presidente Berlusconi, da Forza Italia e dal Partito Popolare”.
Adolfo Spezzaferro