Chicago, 3 apr – Il pubblico ministero Lori Lightfoot è il primo sindaco donna, dichiaratamente omosessuale e afroamericano di Chicago. Lightfoot ha sconfitto l’avversaria Toni Preckwinkle – anch’essa democratica – con il 73,7% di preferenze, conducendo una campagna elettorale basata su temi fortemente progressisti e sulla riduzione delle disuguaglianze sociali e razziali. “Oggi, avete fatto ben più che la Storia”, ha detto ai suoi elettori, “avete creato un cambiamento”. La Lightfoot, 56 anni, era alla sua prima esperienza elettorale: una tornata storica, dal momento che entrambe le candidate erano due donne afroamericane. Esultano i media e le personalità liberal di tutto il mondo, più preoccupati di cantare vittoria sull’orientamento sessuale e sul colore della pelle della Lightfoot che di sapere come il neo-sindaco riuscirà a mettere in pratica quanto promesso in campagna elettorale, in una città devastata dalla criminalità e dalla violenza, dalla povertà e dalla disoccupazione, divorata dal cancro della corruzione ad ogni livello della propria amministrazione.
In Italia – poteva essere diversamente? – la narrazione mediatica del giorno è come al solito acriticamente entusiasta per questo grande passo avanti in materia di diritti, ma l’unica caratteristica del neo-sindaco che viene messa sul piatto riguarda esclusivamente il colore della pelle e chi è solita portarsi a letto. Sarebbe lecito chiedersi: ma chi se ne frega? Possiamo parlare delle sue competenze? E già che ci siamo lo chiediamo anche al pacioso Christian Raimo, che su Facebook posta una foto della Lightfoot ed esulta: “Donna, afroamericana, omosessuale, ma soprattutto che ha fatto una campagna elettorale contro gli abusi della polizia”. “Soprattutto”, dice lui, ma elenca per prime queste tre inutili, ininfluenti caratteristiche, riuscendo a risultare persino più razzista di coloro che stigmatizza. Ad ogni modo il banco di prova per la Lightfoot si presenterà presto: ereditando un debito pensionistico cittadino di 28 miliardi di dollari e un tasso di omicidi maggiore di quello di New York e Los Angeles, si riuscirà a capire se il sindaco ha le carte in regola per operare un cambiamento oppure è solo un debole pupazzo messo dove sta dal Partito democratico (che comunque, governa Chicago ininterrottamente dal 1931, quindi di che “vittoria” stiamo parlando?).
Cristina Gauri
8 comments
……farà dei film porno sado-lesbo per Hollywood, con Obama e consorte..i ricavati verranno devoluti per risanare la city finanziando i dem per le prossime presidenziali ..il nuovo presidente dem,se eletto, incaricherà google a rieducare tramite video su YouTube la cittadinanza…i debiti saranno pagati assumendo i nipoti della banda bassotti..
se questa novella SindacA fosse stata anche ROM…a tal Raimo lo avrebbero probabilmente ricoverato in coma etilico, senza bere un goccio beninteso.
Non penso l’islam dominerà mai negli Usa. In Europa invece tutto questo delirio finirà presto, e ahimè violentemente.
Ignobile e miserabile comunistoide,vada nella fogna di Chicago e ci resti……….. Cazzo festeggia…….. Una pessima pedina democratica messa lì a far disastri………indegno.
E pensare che i gay e le lesbiche rappresentano solo l’1.8% della popolazione mondiale! Tuttavia data la presenza e promozione continua che viene fatta della sodomia nei media quasi tutti in mano alla finanza , arrivano anche a rappresentare citta’ intere o anche ad essere primi ministri e vogliono che cio’ che fanno in camera da letto si sappia .E’ come se un Premier maschio eterosessuale dovesse ricordare che gli piace la patacca, escludendo da questo esempio il nano che veramente non si sapeva controllare!!!!
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