Roma, 19 feb – Se sei Wanda, ti tirano le pietre, e non perché sei sleale, scorretta, grossolana, arrogante, meschina, no: è solo perché sei donna. Questa è la tesi presentata da Open in merito alla polemica Icardi-Wanda Nara, di cui si è fatto un gran parlare nei giorni scorsi e che si sta portando dietro molti strascichi a livello mediatico: “Il problema di Wanda Nara non sono il suo carattere o la sua presunta incompetenza, ma ha a che fare con altro: con il suo essere donna e l’aver a tutti i costi voluto entrare in un mondo, quello del calcio, che da sempre è riservato ai soli uomini“.
Perenne vittima
La donna viene quindi vista come perenne vittima, deresponsabilizzata da qualsiasi colpa, giustificata in ogni suo comportamento tossico che, a parità di condotta, non viene invece perdonato al maschio. Chi vi scrive sa anche già che verrà tacciata di “misoginia internalizzata” (cioè misoginia manifestata da una donna verso un’altra donna) dagli alfieri di Open & co., per avere sollevato dei dubbi in merito all’innocenza della virago argentina. La vulgata dell’“attaccata perché donna”, inoltre, in Italia vanta numerosi e illustri esempi: viene sistematicamente e strumentalmente estratta dal cilindro al fine di salvarsi le terga ogni qualvolta una personaggio pubblico femminile si trova al centro di una bufera mediatica.
Esempi illustri
Ricordiamo come ne fece uso il sindaco di Roma Virginia Raggi in merito all’inchiesta sullo Stadio di Roma, definito dalla stampa come “sistema Raggi”: “C’è un accanimento mediatico perché sono donna, sono del Movimento 5 Stelle, sono scomoda”. E come non citare poi Maria Elena Boschi e lo scontro con Marco Travaglio durante una puntata di 8 e mezzo? Il giornalista prese a incalzare l’ex ministro sullo scandalo di Banca Etruria e la Boschi, messa alle corde, non trovò da fare di meglio che uscire dall’angolo con la sempreverde “se fossi stata uomo, non mi avrebbe riservato quel trattamento”. Al che Travaglio le rispose: “Silvio Berlusconi è un uomo e l’ho attaccato per 20 anni”. Stesso dicasi per Selvaggia Lucarelli e Laura Boldrini.
La donna “forte”
Andrebbe spiegato alle madame della sinistra cavialata terminale che non le si attacca per via del loro sesso biologico – che di per sé non fa paura e non dà fastidio a nessuno -, ma per i comportamenti discutibili, gli atteggiamenti tossici o passivo-aggressivi, le affermazioni pedanti o fuori luogo. La “donna forte” non è Wanda Nara, che pesta i piedi a tutti e si fa largo nel mondo degli uomini giocando la carta della scorrettezza, della falsità e dell’arroganza. Si chiama, per l’appunto, scorrettezza, il coraggio è un’altra cosa. Il comportamento spregiudicato nell’uomo non dovrebbe essere “esempio” né giustificazione per l’altro sesso, come invece vorrebbe far passare Open. Nascondersi dietro al paravento ideologico del sessismo per non ammettere le proprie mancanze non fa bene alle donne – a tutte noi: agli occhi del mondo ci rende solo più odiose, più vulnerabili, più cialtrone, più stronze.
Cristina Gauri
1 commento
Wanda Nara gira in Bentley, o in Lamborghini,è plurimilionaria,è viziata,profondamente ignorante e ferocemente convinta di essere intoccabile, non criticabile ed al di sopra dei comuni mortali……… Forse ha pure ragione……….suo marito è un formidabile attaccante che,essendo sempre stato la stella suprema in ogni compagine calcistica in cui è stato,soffre di un evidente delirio di onnipotenza che lo porta ad assumere atteggiamenti spesso discutibili……….. Marotta,signore cortese e dalle ferree abitudini, sta cercando di mettere un freno a tali puerili comportamenti della coppia dorata……….dubito fortemente ci possa riuscire,ma almeno tenta di metterci una pezza. Auguri.