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“Riaprire le case chiuse”. Il disegno della Lega per legalizzare la prostituzione

by Cristina Gauri
14 comments

Roma, 11 feb – Il Carroccio ci riprova con le case chiuse e avanza una proposta di legge per la regolarizzazione della prostituzione. Si tratta di una delle vecchie battaglie della Lega: ricordiamo come qualche anno fa venne portata avanti una raccolta firme per poter presentare un referendum popolare a favore del superamento della legge Merlin. Persino Matteo Salvini si era esposto in prima persona per la causa.

Liberalizzare e regolamentare

Due sono i traguardi da raggiungere tramite l’ipotesi di liberalizzazione e regolamentazione di questa attività: combattere la situazione odierna di totale illegalità, sfruttamento, degrado sociale e rischio sanitario, e porre sotto normativa una professione che se “istituzionalizzata” porterebbe ingenti introiti alle casse dello Stato. A questo proposito il senatore Gianfranco Rufa ha dichiarato all’Adnkronos: “E un gesto di civiltà nei confronti delle prostitute che si trovano per strada, per il decoro e l’immagine delle stesse strade”. E ancora: “E’ l’ennesima volta che presentiamo questa legge: questo significa che ci crediamo“. E conclude sottolineando l’importanza di tassare i redditi derivanti dalla prostituzione.

Un registro della professione

Interessante è anche la proposta di istituire un vero e proprio registro, per tutelare sia i clienti sia le lavoratrici (o lavoratori) che si troverebbero a svolgere un lavoro perfettamente a norma e protetto sotto ogni punto di vista, come già avviene in altre parti del mondo. “Chiunque esercita la prostituzione – si apprende dal testo – è tenuto a sottoporsi ad accertamenti sanitari ogni sei mesi e a esibire, a richiesta dell’autorità sanitaria o di polizia, l’ultima certificazione sanitaria ottenuta”. Ora vedremo cosa ne pensa il M5S.

Cristina Gauri

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14 comments

“Riaprire le case chiuse”. Il disegno della Lega per legalizzare la prostituzione - AllNews24 11 Febbraio 2019 - 6:54

[…] “Riaprire le case chiuse”. Il disegno della Lega per legalizzare la prostituzione proviene da Il Primato […]

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Claudio Raganelli 11 Febbraio 2019 - 7:04

Il precedente in GERMANIA, ha dimostrato che porta solo ad un peggioramento delle condizioni di vita delle “schiave” che ora non possono più essere liberate … perché è diventato legale … mentre il loro numero si è quadruplicato (e sicuramente NON per loro scelta) mentre le entrate per le tasse sono infinitesimali !!

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Flavio 12 Febbraio 2019 - 10:12

Un altro che crede alle menzogne femministe. Promosse in Germania dalla stampa serva del progressismo. Nessuno studio davvero scientifico afferma quanto tu dici. Solo la carta straccia che si basa su dati gonfiati in partenza (magari perché rilevati dalle associazioni che lucrano sull’assistenza) o falsificati dell’interpretazione (tipo stimare le violenze sulla base del numero di contatti con la polizia) e su cui quella cloaca di ipocrisia e interessi lobbistici che è il parlamento europeo ha fondato la sua criminale risoluzione contro noi cittadini puttanieri. Basti pensare che la cagna inglese che ha promosso “l’indagine” ha escluso tutti i ricercatori indipendenti che non accettavano il suo approccio ideologico!!!

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Piero 11 Febbraio 2019 - 8:12

Al netto della retorica e del perbenismo cattolico, credo che sarebbe una soluzione sensata, anche per togliere risorse alle mafie nigeriane, rumene ed albanesi (che com’è noto traggono lauti profitti da questa sporca attività).
Resta ferma la necessità di statuire controlli ferrei sia sul piano giuridico che su quello economico-sanitario.

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Engy 12 Febbraio 2019 - 2:10

Legalizzazione dello stupro a pagamento, bel progresso!

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Flavio 12 Febbraio 2019 - 10:02

No, il progresso è eliminare la “tirannia gratuita” che voi femmine umane (eufemismo) esercitate tramite lo sfruttamento dei nostri bisogni naturali (che sono asimmetrici a nostro svantaggio come voi ben sapete nel privato e fare finta non sia nel pubblico).
Voi femministe proibizioniste meritereste la morte, in quanto studiate di renderci la vita una sequenza di ferimenti alla psiche, irrisioni al disio, umiliazioni pubbliche e private e frustrazioni sempiterne d’ogni desio (come ben sa chi non potendo pagare le sacerdotesse di venere, accetta di passare sotto le forche caudine del corteggiamento o sotto le grinfie delle stronca di turno che suscitano disio solo per compiacersi della sua negazione).
Se mi vietate le prostitute è guerra vera con me. Rottura del patto sociale! E avrete cio che avete voluto e meritato. Voi e i vostri servi progressisti!

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Leo 12 Febbraio 2019 - 2:10

Vivo da circa 3 anni in Germania.. Sapete quanti italiani vengono qui a lasciare soldi negli fkk dall Italia???? É vero í problemi c saranno sempre…. Ma almeno lo stato incassa qualcosa in piu! E andate a leggere la percentuale d incasso annuale che fá la Germania grazie alla prostituzione legalizzata!!!!

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Ario 12 Febbraio 2019 - 8:22

E’ impossibile regolamentare l’ attività di prostituzione. I paesi che l’ hanno fatto come Germania, Svizzera, Austria, Olanda sono vittime, allo stato attuale, di caos socio-culturale e traffico ( minorile in aumento ) di esseri umani, poichè le mafie che gestiscono la prostituzione nei suddetti paesi risiedono all’ estero da cui controllano il traffico di persone tramite smartphone via WhatsApp o anche soltanto via SMS. Le persone prostituite che circolano in territori dove la prostituzione è regolamentata come ad esempio in Germania, sono a loro volta ” regolamentate ” dalle mafie residenti nel loro paese di provenienza ( !! ) così che la prostituta in questo caso si ritrova ad essere ” regolamentata ” due volte: dalle mafie che, residenti nel paese di origine della prostituta minacciano di morte i parenti della stessa al minimo diniego da parte di quest’ultima a consegnare i soldi guadagnati a loro, e dallo Stato ospitante che le ” regolamenta” offrendo a loro clienti pretendendo, invano, tasse sul loro operato apparentemente ” autodeterminato “. Prostituirsi è già difficile e doloroso in sé , e riflettendo, a mio parere , dover accettare di essere “regolamentati ” a farsi stuprare da chiunque paga, trovandosi in stato di bisogno, ancora peggio. Mi permetto di dire questo basandomi sul fatto che recentemente alcuni paesi in Europa hanno adottato sistemi legislativi neo-abolizionisti dove il ciclo della violenza, connaturato alla prostituzione, è intenzionato ad interrompersi : Francia, Svezia, Norvegia, Islanda e altri paesi penalizzano il cliente ( considerato correo della violenza sulle persone prostituite ) con multe salate, contemporaneamente promuovendo politiche basate sulla parità di genere e uguaglianza tra uomini e donne. Il modello legislativo sopracitato, ossia quello del cliente che deve essere punito quando acquista sesso a pagamento, è stato sancito persino a livello costituzionale in Francia il I° febbraio 2019. A breve anche l’ Italia a livello legislativo e costituzionale dovrà pronunciarsi in merito a questo argomento e spero vivamente lo farà con intelligenza e ragionevolezza.

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Flavio 23 Marzo 2022 - 12:47

Sei avvertito: se l’Italia seguirà l’esempio della Svezia e della Francia, diventerà una nazione nemica.
Se per te l’intelligenza è lo strumento di affermazione dello storytelling progressista/femminista (con cui si bolla come “stupido” ogni tentativo di avere pari diritti nell’appagare i bisogni naturali come la sessualità) e la ragione la capacità di costruire l’inganno dell’uguaglianza (con cui si giustifica l’abolizione delle necessarie compensazioni sociali al privilegio naturale femminile), allora “abbasso l’intelligenza, la viva la morte!”
Del resto, se oggi sto con Putin (contro le “brigate internazionali” di zerbini dell’occidente femminista) è perché in Ucraina ci sono le Femen nemiche della prostituzione la UE ha approvato la risoluzione per considerare criminali noi puttanieri.

Se la UE mi condanna a scegliere fra la castità a vita e la prostituzione psichica del corteggiamento, fra essere eunuco ed essere zerbino (con peraltro poche possibilità realistiche di riceverne l’elemosina amorosa), fra vivere nell’inappagamento psicosessuale e morire di seghe, allora io condanno la UE ed i suoi servi a morte.

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GIOVANNI DI PIETRO 13 Febbraio 2019 - 2:05

Riaprire le case di tolleranza è un segno di legalità, civilta’ e progresso, combatte le mafie, tutella le donne e gli uomini

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Albo professionale e partita iva per le prostitute: la proposta del Veneto - AllNews24 14 Febbraio 2019 - 5:27

[…] sanità del Consiglio. Lo riferisce Il Gazzettino. Un programma che arriva alcuni giorni dopo quello presentato dalla Lega, di respiro nazionale, di legalizzare la prostituzione e riaprire le “case chiuse”, con un disegno di legge presentato a Palazzo Madama lo […]

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Leghista Doc 15 Febbraio 2019 - 2:39

I paesi più avanzati hanno forme di prostituzione legalizzata ! Siamo circondati da paesi in cui la prostituione è leglizzata !

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Marina 16 Febbraio 2019 - 3:03

Da alcuni commenti sopra è evidente, oltre la misoginia, l’idea del sesso come diritto, il sesso non è un diritto, la prostituzione è una violazione dei diritti umani, informatevi,non si tratta di sesso ma di tortura.Molti uomini vogliono continuare a usare il corpo delle donne per masturbarsi,ma quello non è sesso e lo potete fare anche da soli in bagno come facciamo noi donne senza causare una montagna di dolore e soprusi in giro. Se volete fare più sesso iniziate a capire che il sesso “penetrativo”non porta la donna all’orgasmo,spesso si finge per non turbare la mascolinità, ma dopo un po’ arrivano i mal di testa.Educazione sessuale non prostituzione.

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Flavio 23 Marzo 2022 - 12:41

Il sesso non è un diritto semplicemente perché è di più: è un bisogno. I diritti infatti sono costruzioni umane necessarie alla società ma tempo-varianti e modificabili con accordo, mentre i bisogni naturali sono costanti scritte nella nostro biologia. Quello sessuale è uno di quattro impulsi fondamentali dell’etologia ed il suo appagamento non può essere ridotto a “masturbazione” (come vorresti tu) oppure al caso fortuito di incontrare l’anima gemella, di essere nati con alti valori di bellezza e soldi o di essere riusciti ad acquisire “status sociale”.

Paragonare un rapporto sessuale (per quanto a pagamento) con la masturbazione equivale a paragonare un simulatore di guida ad un test in pista reale (anche se ottenuto pagando e non per merito). Si confonde la realtà della cosa con la sua motivazione.
E denota quanto voi donne non abbiate la minima idea della profondità drammatica dei nostri bisogni naturali (d’altronde, i vostri ormoni sono altri, checché ne dica la teoria gender).
E comunque, anche se aveste la nostra medesima intensità ormonale, ben maggiori sono le vostre possibilità di sfogarla.
Qualunque donna media potrebbe entrare in una disco e schioccando le dita ottenere un rapporto sessuale (magari non lo fate per diversi motivi ma ben potreste). Qualunque donna anche non bella, semplicemente rendendosi disponibile, può oggi accompagnarsi almeno per una notte ad un “figo” (vedi tinder). Cose che, a sessi invertiti, sono per noi possibili solo, appunto, PAGANDO (infatti per me solo la prostituzione realizza una vera parità sessuale).

Soprattutto, come ci insegna la Natura, purtroppo per noi maschi, la selezione sessuale è principalmente quella operata dal genere femminile su quello maschile, non viceversa. Non c’è alcuna simmetria e neppure alcuna giustizia. La femmina, allo “stato di natura”, ha quanto il Redpillatore giustamente chiama “potere sessuale”, con cui può sia avere più autostima (viene corteggiata spontaneamente anche se “media” come bellezza, al contrario dell’uomo, visibile solo se “bellissimo”), sia ottenere vantaggi materiali (e non mi riferisco solo a forme di prostituzione più o meno implicite come essere mantenute, ricevere regali o scroccare cene) o di altro genere (ivi compresa vere e proprie forme di tirannia sessuale o di violenza sessuale psicologica da me chiamate “stronzaggine”).

Oggi abbiamo pure i numeri di Tinder per confermare quanto già noto dalla notte dei tempi: l’ipergamia femminile (solo il 5 percento degli uomini maschi è considerato attraente dal 95 percento delle donne: e del resto in natura solo il 5 percento dei maschi trasmette i propri geni…).

Orbene non si può più far finta di nulla (come se davvero fossimo tutti uguali): o lo stato attua (o, nella cornice delle regole liberali, permette ai singoli di attuare) politiche di bilanciamento socio-economico di tutto quanto in desiderabilità e potere è dato alle donne per natura dalle disparità di numeri e desideri nell’amore sessuale (a loro favorevoli e da loro sfruttate in ogni modo tempo e luogo senza limiti, remore nè regole) oppure, se (come pare accadere oggi), in nome della “parità do genere” lascia l’iniquità naturale non bilanciata (magari dando ragione a quelle femministe che, non potendo più negare la “redpill”, considerano “naturalmente giusto” che il 95 percento dei ragazzi resti vergine) ed anzi (vedi le “azioni positive) vieta per legge il “bilanciamento” (anche quando frutto del merito e della fortuna individuali, come nel caso dello studio e del lavoro in cui il non avere un “50 e 50” viene di default attribuito alla “discriminazione” anziché alle differenti motivazioni psico-sessuali degli individui), la maggioranza degli uomini romperà il patto sociale.
Per cui, cara Marina, o sistemi le tue costruzioni teoriche chiamate “diritti”, “libertà”, “parità”, “femminismo” ecc. e vedi di far rientrare in esse (con tutta la ragionevolezza e la consensualità del mondo) la regolamentazione della prostituzione (nessuna “educazione sessuale” darà mai all’uomo medio i valori di look-money-status per essere attraente per la donna media, nè convincerà la donna media a contentarsi di un ragazzo non abbastanza bello, famoso e ricco per i suoi standard), oppure nulla un giorno frenerà gli uomini dal considerare gli stati femministi degli stati nemici.
Perché, infatti, dovrei lavorare, contribuire alla ricchezza e rispettare le leggi di un consorzio umano che ha nel programma il rendermi (a conti fatti, al di fuori della “bluepill” dell’egualitarismo progressista) infelice e inappagato nella sfera sessuale?
Per la “civiltà”? Ma tutte le vere civiltà hanno avuto come obiettivo rendere la vita meno iniqua rispetto a quanto sarebbe allo stato di natura (dove vigono regole matriarcali che rendono invivibile l’esistenza dei maschi non “top 5 percento”).
Se avete cambiato la definizione per mettervi dentro il femminismo la risposta è: alla malora la vostra “civiltà”. E viva la “barbaria” orientale!

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