Milano, 6 feb – Il ministero dell’Interno ha concesso l’assegnazione della scorta a Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica noto per la sua “devozione” alla causa antifascista (e spesso autore di veri e propri dossier infamanti sui militanti di formazioni politiche da lui definite di “estrema destra”). La ragione? Il giornalista e la sua famiglia avrebbero ricevuto alcune “minacce di morte” a causa delle sue “scottanti” inchieste contro la cosiddetta ultradestra: giova ricordare, tuttavia, che il “prezzemolino” al soldo di De Benedetti ha il “vizietto” di inventarsi di sana pianta le notizie.
Secondo Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, rispettivamente segretario generale e presidente della Federazione nazionale della stampa, vi sarebbe una vera e propria emergenza “sicurezza” per i giornalisti che si occupano di estrema destra nel nostro Paese, e dichiarano: “È auspicabile che le autorità preposte si adoperino per individuare i responsabili degli atti intimidatori nei confronti del collega e della sua famiglia, consentendo a lui di continuare a svolgere liberamente e serenamente il suo lavoro giornalistico. La Federazione nazionale della Stampa italiana chiederà che alle minacce dei gruppi di estrema destra sia dedicata una riunione ad hoc del Coordinamento per la sicurezza dei giornalisti istituito dal Viminale“.
Torna insomma lo spauracchio delle inesistenti “trame nere” con un canovaccio ormai conosciuto e prevedibile, e di cui Paolo Berizzi sembra essere uno dei massimi sceneggiatori: dalla caccia alle streghe fomentata nei confronti della giovane esponente dei Fasci italiani del lavoro Fiamma Negrini fino alla “pericolosissima” deriva balneare dell’eversione nera di Chioggia. Ciò che appare evidente, tutto considerato, è la ferrea volontà del caro Berizzi di ricavarsi un posto nell’Olimpo dei “giusti”, ammantandosi della qualifica di “martire” politico alla Roberto Saviano. Quando, a ben vedere, il nostro eroe è l’unico ad aver messo su una campagna d’odio nei confronti del “miglior nemico” (commercialmente parlando) per il suo ritorno d’immagine.
Ilaria Paoletti
4 comments
Per cui tali deiezioni sorosiane ,cumunistoidi ignobili, quando sparano cazzate e spalano merda sulla vera destra con insulti infami ed indegni , dicono di difendere la loro presunta vigliacca libertà, spalleggiati dalla nauseabonda e vomitevole stampa sinistra, mentre quando i patrioti si ribellano alle menzogne di tali pseudo intellettuali liberal, questi ultimi cominciano a frignare ed a chiedere di esseri protetti da mammina italietta burocrate comunista e piddina……… penosi e miserabili…….dare la scorta a certi spara -balle di professione è un insulto per gli italiani che lavorano e producono ogni giorno………. ovviamente qualsiasi ministro leggendo le ricostruzioni di certi funzionari sinistri e vigliacchi è poi costretto a dare la scorta a tali mentitori. Da vomito.
È giusto dargli la scorta poverino! I cattivoni fascisti minacciano,i sinistridioti invece agiscono direttamente e sono impuniti.Loro sono i buoni,gli antifascisti e quindi agiscono nella legalità (?). RIDICOLI ! Le scorte vanno date a chi veramente ne ha bisogno.PS A Saviano quando si decideranno a revocare la scorta? Assuma guardie fra i suoi amici migranti, così li mantiene pure…
[…] studio di Otto e mezzo Berizzi ci propina la solita pappetta ritrita sul linguaggio fascista che si “appropria”… dei loro significati; peccato che la soluzione di Berizzi, autodefinitosi “cittadino del […]
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